L’inverno 2013-2014 finora va ricordato per le temperature eccezionalmente elevate sul nostro Paese, in particolar modo al Centro-Sud. Nei prossimi giorni la situazione non cambierà molto poichè ci troveremo ancora sotto l’effetto di miti e umide correnti dai quadranti meridionali: se da un lato la neve fa fatica a raggiungere le giuste quote lungo l’Appennino tutt’altro discorso per quanto riguarda il comparto Alpino, dove grazie al microclima locale ed agli effetti orografici le nevicate sono state numerose e davvero consistenti già alle medie altitudini.
I miti venti sciroccali piloteranno altre due perturbazioni nei prossimi giorni, la prima tra giovedì 16 e venerdì 17, la seconda tra sabato 18 e domenica 19 e con ulteriori risvolti attesi anche all’inizio della prossima settimana.
Giovedì gli accumuli più importanti si concentreranno lungo il comparto occidentale e in un primo momento coinvolgeranno, grazie all’effetto “cuscino freddo”, anche l’appennino Ligure. La prima mappa, estratta dai nostri modelli di previsione, ci indica la quantità attesa durante le 24 ore: la neve cadrà inizialmente anche al di sotto dei 1000 m (localmente sul Piemonte anche a 500-600 m) per poi rialzarsi col passare delle ore.
Venerdì 17 altri accumuli fino a 20 cm lungo il comparto orientale già intorno ai 1200-1400 m ma i fiocchi, seppur bagnati, raggiungeranno quote decisamente più basse. In giornata smette di nevicare con generale e temporaneo miglioramento.
Sabato 18 giunge la seconda perturbazione: la mappa della neve prevista dal nostro modello mostra accumuli nuovamente consistenti e localmente superiori ai 40 cm sul sud-ovest del Piemonte. Dopo un primo momento in cui i fiocchi cadranno anche a quote basse, nuovo rialzo termico con quota neve compresa tra 1000-1200 m circa delle Alpi occidentali e 1500-1600 m sul comparto orientale.
Infine anche per la giornata di domenica 19 i modelli confermano intense precipitazioni nevose lungo tutto l’arco Alpino, la quota ideale per vedere accumuli asciutti e prossimi o superiori ai 40 cm sarà tuttavia in ulteriore rialzo, fino a 1600-1700 m sul comparto orientale.
A causa delle temperature elevate in quota e degli spessori eccezionali il rischio valanghe sarà marcato quasi ovunque nei prossimi giorni, tutti coloro che andranno in montagna dovranno dunque prestare la massima attenzione.
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