Antartide: cosa succede quando il caldo arriva nel luogo più freddo della Terra?

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Nei mesi scorsi il continente ha toccato temperature record, con un massimo di 20,75 °C a febbraio. Quali sono le conseguenze del caldo anomalo? Esistono effetti positivi?

Il continente antartico è per gran parte coperto dal ghiaccio, con piccole oasi, spesso costiere, che ne sono prive. Queste aree occupano complessivamente lo 0,44% dell’Antartide e sono importanti poli della biodiversità, che ospitano pinguini, uccelli marini, muschi, stagni, laghi e organismi invertebrati associati. Lo scorso gennaio, nell’oasi delle Isole Windmill, la stazione di Casey ha visto la prima ondata di calore mai registrata sul territorio. Per tre giorni, le temperature minime sono state al di sopra dello zero, mentre le massime giornaliere sono state sempre superiori a 7,5 °C. Il 24 gennaio è stato il giorno più caldo dell’estate antartica con 9,2 °C, una temperatura di quasi 7 °C superiore alla media del mese negli ultimi 30 anni.

Durante questo evento meteorologico anomalo, l’aria calda e umida ha portato la pioggia nell’area della stazione Davis, nel deserto privo di ghiaccio delle Vestfold Hills, causando la formazione di vaste piscine di acqua di fusione e lo scioglimento di banchi di ghiaccio. A febbraio, l’ondata di calore si è concentrata nell’area più settentrionale del continente, con un nuovo record di temperatura di 18,4 °C, registrato il 6 febbraio dalla stazione argentina Esperanza. Tre giorni dopo, il primato è stato scavalcato da un picco di 20,75 °C, registrato dalla stazione di Marambio a est della penisola, sull’isola di Seymour.

Ma cosa ha causato l’ondata di calore?

La differenza tra le temperature medie superficiali di gennaio 2020 e la media dei 40 anni precedenti.

Finora, gli effetti del cambiamento climatico sono stati generalmente più lenti e meno evidenti in Antartide orientale rispetto a quella occidentale e alla penisola antartica. Ciò è parzialmente dovuto al buco dell’ozono, la cui formazione ha rafforzato i venti della corrente a getto sull’Oceano Antartico, favorendo uno stato tendenzialmente più “positivo” dell’Oscillazione Antartica meridionale (AAO) in estate. Come risultato, la cintura del vento occidentale dell’Oceano Antartico tende a restare vicino al continente in quel periodo dell’anno, creando una sorta di scudo stagionale, che riduce il trasferimento di aria calda dalle regioni più temperate della Terra all’Antartide. Ma durante la primavera 2019, la riduzione significativa delle dimensioni del buco dell’ozono a causa di un forte riscaldamento della stratosfera ha favorito uno stato tendenzialmente “negativo” dell’AAO, indebolendo quello scudo.

Ci sono altri fattori che potrebbero aver contribuito al riscaldamento eccessivo dell’Antartide a cavallo tra il 2019 e il 2020. Tra questi uno stato positivo forte del Niño, che ha fatto sì che le acque dell’Oceano Indiano occidentale fossero più calde del normale. L’aria proveniente dalle acque calde insieme ad altre zone calde dell’Oceano Pacifico ha contribuito ad alterare il percorso dei sistemi meteorologici, disturbando e riscaldando la stratosfera.

Cosa significa il riscaldamento dell’Antartide? Esistono effetti positivi?

Muschi a Mossel Lake, nelle Vestfold Hills, prima dell’ondata di caldo (13 dicembre 2019, a sinistra) e dopo la fusione (22 gennaio 2020, a destra).

Nell’area delle Vestfold Hills, alcune banche di muschio particolarmente stressate dalla siccità precedente sembravano beneficiare delle inondazioni localizzate. Prima dell’evento alluvionale, gran parte dei muschi si presentava grigia e morente, mentre un mese dopo era ricca di germogli verdi. Ma allo stesso tempo, le temperature eccezionalmente alte possono aver causato uno stress termico in diversi organismi. Solitamente, i muschi e i licheni antartici sono di colore scuro, permettendo l’assorbimento della luce solare e la creazione di microclimi caldi. Un’ottima strategia quando le temperature sono “normali”, quindi appena sopra lo zero, ma un meccanismo deleterio se le temperature superano i 10 °C. Se a gennaio 2019 le temperature superficiali del muschio sull’isola di King George, vicino alla penisola antartica, superavano i 14 °C per il 3% delle volte, a gennaio 2020 il fenomeno si è triplicato, superando la temperatura il 12% delle volte.

Nei prossimi anni, con il cambiamento climatico potremmo assistere a effetti biologici positivi e negativi in Antartide. La questione delle anomalie termiche in questo luogo remoto della Terra è legata alla sua connessione con il resto del pianeta, in particolare con i sistemi climatici e oceanici. Pur essendo isolata dagli altri continenti, l’Antartide ha un’influenza primaria nelle circolazioni oceaniche che guidano i climi di tutto il mondo e lo scioglimento della sua calotta glaciale contribuisce all’innalzamento del livello del mare globale. L’aumento della frequenza e dell’intensità di eventi meteorologici estremi previsto con la crisi climatica interesserà l’intero pianeta, Antartide compresa.

Fonte: The Conversation.

Articolo di Erika del 09 Aprile 2020 alle ore 11:12

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