Innalzamento del mare in Italia, almeno 1,4 milioni di persone a rischio

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Nello scenario peggiore fino a 4,5 milioni di persone si troverebbero al di sotto del livello dell’alta marea.

L’innalzamento del livello del mare globale è un processo ormai inarrestabile che in parte prescinde dal cambiamento climatico in atto. L’ultimo rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) pubblicato lo scorso agosto mostra che, anche nello scenario più ottimistico di aumento della temperatura globale, stabilito a 1,5 °C, il livello del mare continuerà ad aumentare ugualmente, minacciando numerose zone costiere in tutto il mondo.

L’Italia si colloca tra i 20 paesi più minacciati al mondo, con almeno 1,4 milioni di persone che saranno colpite dagli effetti dell’innalzamento del livello del mare. Parliamo della proiezione migliore, ovvero nell’ottica della massima riduzione delle emissioni inquinanti, ma un riscaldamento di 2°C porterebbe il numero di persone minacciate a 3,6 milioni, pari all’intera popolazione della Toscana.

Secondo gli scienziati, le concentrazioni di CO2 in atmosfera hanno ormai innescato un processo irreversibile di aumento del livello del mare, che resterà tale per millenni. Lo studio realizzato da ricercatori dell’Università di Princeton e del Postdam Institute for Climate Impact Research, pubblicato su Environmental Research Letters, mostra gli scenari futuri possibili in base al ritmo di innalzamento del mare, le aree più a rischio e l’andamento delle emissioni di gas serra.

Se a livello globale continuassimo sulla tendenza attuale di emissioni, il riscaldamento globale potrebbe superare i 3 °C entro il 2100, con circa 800 milioni di persone in pericolo. Alcune aree, come i piccoli stati insulari nel Pacifico, rischiano di scomparire quasi del tutto, mentre molte zone gravemente minacciate si trovano soprattutto in Asia, tra Cina, India, Vietnam, Indonesia e Bangladesh.

Anche con una riduzione massima delle emissioni, o persino il raggiungimento globale delle emissioni zero, nei prossimi decenni il livello del mare risentirebbe comunque del riscaldamento di 1,1 °C già avvenuto, mettendo a rischio almeno 385 milioni di persone, secondo lo studio, che dovrebbero convivere con l’acqua alta ad ogni marea, oppure migrare in zone sicure. Con un riscaldamento di 1,5 °C, probabile già entro questo decennio, le persone colpite sarebbero 510 milioni in tutto il mondo.

L’Italia non sarà da meno: l’aumento di temperatura già registrato farà finire sotto il livello dell’alta marea quasi l’1% della popolazione, con almeno 1,4 milioni di persone a rischio con un riscaldamento di 1,5 °C. Se restassimo entro i 2 °C di riscaldamento, rispettando gli accordi di Parigi, entro due secoli sarebbero comunque 3,6 milioni le persone a rischio, ma potrebbero diventare 4,5 milioni (pari alla popolazione dell’Emilia Romagna) nello scenario peggiore, che vede +3 °C di riscaldamento.

Articolo di Erika del 13 Ottobre 2021 alle ore 16:22

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