Ciclone Gati, si teme una nuova invasione di locuste nel Corno d’Africa

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Le piogge abbondanti e i venti forti potrebbero giocare un ruolo fondamentale in una nuova ondata di locuste del deserto, che si formerebbe a dicembre grazie a sciami ancora attivi in diversi paesi.

L’invasione di locuste che aveva colpito nei primi mesi di quest’anno potrebbe tornare a tormentare il Corno d’Africa, minacciando nuovamente l’approvvigionamento di cibo per milioni di persone. Secondo le ultime indagini della Fao, a contribuire sarebbe il ciclone Gati, i cui venti trasporterebbero sciami di insetti maturi dalla Somalia meridionale al Kenya orientale e nord-orientale.

Il ciclone Gati si è formato nell’Oceano Indiano e si è abbattuto il 22 novembre sulla Somalia nord-orientale, portando il doppio delle precipitazioni rispetto alla media annuale nella regione. È la tempesta più forte mai registrata in Somalia, che ha causato anche ingenti danni nell’area. In seguito, Gati si è indebolito dirigendosi verso il Golfo di Aden.

Le infestazioni da locuste del deserto hanno un potenziale catastrofico non solo per i danni arrecati da milioni di insetti famelici, ma soprattutto dalla loro proliferazione, che rischia di provocare nuove invasioni ogni anno. La Fao ha avvertito che, in particolare, le piogge abbondanti consentirebbero agli sciami immaturi ancora presenti sull’altopiano somalo, tra Hargeisa e Garowe, di completare rapidamente la loro maturazione e deporre nuove uova. L’associazione con i venti del ciclone potrebbe aver infatti spostato le aree di riproduzione a sud-est.

La formazione di sciami maturi potrebbe quindi interessare anche la Somalia meridionale, oltre che la Somalia centrale e l’Etiopia, dove stanno proliferando attualmente le locuste, a partire dagli inizi di dicembre, espandendosi fino alla fine dell’anno. Milioni di questi insetti migreranno poi verso l’Etiopia meridionale e la Somalia meridionale, raggiungendo il Kenya settentrionale entro metà dicembre, secondo la Fao.

La nuova ondata potrebbe essere devastante quanto la prima, o addirittura peggiore, vanificando gli sforzi di ripresa in quei paesi messi in ginocchio per mesi e intensificando la grave insicurezza alimentare locale. Le locuste del deserto sono infatti insetti migratori particolarmente distruttivi, capaci di divorare in brevissimo tempo intere coltivazioni.

I tentativi di arginare il fenomeno sono ancora piuttosto deboli in molti paesi colpiti, compresa la Somalia, dove la Fao sta tentando di intervenire insieme ad altre organizzazioni. Sono in corso diverse operazioni per il sostentamento delle persone nelle aree più critiche e il monitoraggio e il controllo dei temibili insetti.

Articolo di Erika del 24 Novembre 2020 alle ore 16:55

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