Aria calda sui versanti Tirrenici, tutta colpa del Garbino Appenninico: cosa è e come si sviluppa?

Mentre sulle regioni del nord-ovest cade copiosa la neve, le coste Toscane e del Lazio stanno vivendo una giornata tipicamente primaverile. La mappa sottostante mostra il divario tra le temperature misurate a Cuneo (prossime a 0°C) e quelle presenti sulla costa Tirrenica,intorno ai 14-15°C: oltre dieci gradi in poco più di 200 km!

Analizzando più attentamente i dati contenuti nella stessa figura si nota anche una differenza tra le temperature misurate sopravento all’Appennino (Bologna, circa 9°C) e quelle presenti sul versante Toscano (12°C a Firenze). Un altro indizio utile per capire cosa stia succedendo lo fornisce anche l’immagine satellitare che abbiamo sovrapposto: sul versante Toscano il cielo risulta meno nuvoloso e la linea di demarcazione sembra proprio seguire il profilo dell’Appennino.

Immagine satellitare, temperature e venti misurate alla superficie insieme alla previsione della pressione al suolo dal modello COSMO-EU alle ore 13 di mercoledì. La sezione verticale mostrata di seguito è stata ottenuta lungo la linea bianca.

Immagine satellitare, temperature e venti misurate alla superficie insieme alla previsione della pressione al suolo dal modello COSMO-EU alle ore 13 di mercoledì. La sezione verticale mostrata di seguito è stata ottenuta lungo la linea bianca.

Incuriositi dal fenomeno abbiamo provato a creare un grafico “tagliando” l’Appennino longitudinalmente e utilizzando i dati di un modello di previsione (non più osservazioni!). In questo modo si ottiene una figura che riporta la temperatura (colori viola-rossi), copertura nuvolosa (gradazioni di grigio) ed il vento (frecce) partendo dall’Adriatico ed arrivando fin sul Tirreno in funzione dell’altezza (pressione).  Il risultato, mostrato nell’immagine sottostante, conferma le nostre ipotesi: il responsabile è proprio il cosiddetto Garbino, o Phön Appenninico.

Innanzitutto, i venti provenienti da nord-est in Emilia-Romagna costringono l’aria a scavalcare gli Appennini. Il raffreddamento dovuto all’aumento di quota causa la condensazione del vapore acqueo in goccioline di nube (lo stesso che succede quando soffiate su un vetro in inverno) che si formano sul lato sopravento e che producono precipitazioni: questo effetto viene spesso definito Stau.

Sezione verticale di temperatura, vento, copertura nuvolosa e precipitazioni lungo l'Appennino.

Sezione verticale di temperatura, vento, copertura nuvolosa e precipitazioni lungo l’Appennino.

Ma cosa succede all’aria sul versante opposto?

Una volta scavalcate le montagne, la massa d’aria è costretta a scendere nuovamente verso valle ma, essendo privata della sua umidità iniziale, si riscalda più velocemente. Questo succede perché il calore non deve essere utilizzato per la condensazione del vapore acqueo (passaggio di fase) e quindi è a totale disposizione della massa d’aria. Si tratta dello stesso problema che probabilmente vi sarete posti scaldando una pentola d’acqua: la temperatura smette di aumentare quando si raggiungono i 100°C dato che una parte dell’energia viene utilizzate per far evaporare l’acqua in superficie.

Bisogna ammettere che vedere un esempio così chiaro di tale fenomeno, individuato poi da un modello che ha una risoluzione non così alta, fa una certa impressione, soprattutto se si considera un ingrandimento della precedente sezione verticale nei pressi dell’Appennino.

Sezione verticale di temperatura, vento, copertura nuvolosa e precipitazioni lungo l'Appennino (dettaglio).

Sezione verticale di temperatura, vento, copertura nuvolosa e precipitazioni lungo l’Appennino (dettaglio).

Infine, è possibile dare un’occhiata ai venti ed alle temperature misurate dalla rete di stazioni Meteo Network per rendersi conto della portata di questo effetto, che sembra essere particolarmente influente sul nord della Toscana, probabilmente per la concomitanza di Alpi Apuane ed Appennini.

Temperature e venti misurati dalla rete di stazioni MeteoNetwork sulla Toscana

Temperature e venti misurati dalla rete di stazioni MeteoNetwork sulla Toscana

Articolo di Guido Cioni del 16 Marzo 2016 alle ore 16:38

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