5 modi per salvare la natura con l’editing genetico

Alcune correzioni genetiche potrebbero favorire l’adattamento della natura ai cambiamenti ambientali, riducendo i danni provocati dal riscaldamento globale.

Il sistema di modifica genetica appartiene alle soluzioni possibili per gli scienziati impegnati nella ricerca di modi innovativi ed efficaci per contrastare i cambiamenti climatici e le ripercussioni sull’ambiente. Aiutare il mondo naturale ad adattarsi alle trasformazioni ambientali potrebbe essere un’ipotesi realistica grazie a questo tipo di approccio, nonché rappresentare una valida opportunità per preservare le condizioni del pianeta, o quantomeno ridurre i danni provocati dal riscaldamento globale.

Coralli meno “stressati”

Recentemente gli scienziati dell’Università del Texas hanno identificato un gene presente in una specie di corallo che si attiva quando questo è in condizioni di stress. Tali condizioni, che si verificano quando la temperatura dell’acqua aumenta, inducono il processo di sbiancamento, ovvero l’espulsione delle alghe da cui dipendono i coralli per il loro sostentamento. Il declino dei coralli causato dal surriscaldamento dei mari potrebbe essere evitato grazie a questo gene, che consentirebbe di rilevare le condizioni di stress prima del processo di sbiancamento e quindi la conservazione di quante più specie è possibile.

Meno metano con mucche selezionate

Secondo il professor John Williams dell’Università di Adelaide, è possibile selezionare le mucche da allevamento in base al loro corredo genetico, poiché questo influisce sulla quantità di metano che esse producono. Un allevamento selettivo in termini di metano prodotto significherebbe ridurre un importante contributo alle emissioni globali.

Piante “smart” che assorbono più CO2

Grazie ad una correzione genetica che modifica il sistema radicale delle piante, gli scienziati del Salk Institute della California affermano che è possibile ottimizzare l’assorbimento di anidride carbonica normalmente immagazzinato da esse. Lo sviluppo di piante “smart” potrebbe consentire una maggiore conservazione di carbonio nel sottosuolo, contrastando così le emissioni.

Riso anti-inondazioni

Quando la pioggia si riversa sulle piante di riso un gene specifico consente alle foglie di ricoprirsi di cristalli di cera, respingendo l’acqua. Questa capacità impedisce allo stesso tempo la perdita di acqua per evaporazione, rendendo il riso potenzialmente resistente ad alluvioni e siccità. I ricercatori dell’Università di Copenaghen mirano a manipolare il gene “resistente” per aumentare la tolleranza alle inondazioni a lungo termine.

Dai batteri ai biocarburanti

Gli scienziati del National University di Singapore hanno scoperto un ceppo di batteri in grado di convertire la materia vegetale in biobutanolo, un biocarburante che potrebbe sostituire la benzina nei motori delle auto. Ora lo scopo dei ricercatori è editare geneticamente questi batteri per rendere più efficiente la conversione in biobutanolo, che rappresenterebbe una grande svolta nel settore dei trasporti.

Articolo di Erika del 17 Luglio 2019 alle ore 14:35

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