Per molti, Primavera è sintomo di caldo e bel tempo. Eppure, i mesi iniziali di questa stagione rappresentano uno dei periodi più instabili che l’intero anno può offrire. Questa apparente stranezza è dovuta alle energie in gioco, che cambiano ordine di grandezza di stagione in stagione. Il fattore scatenante di fenomeni temporaleschi molto intensi è principalmente il contrasto che si instaura in una colonna d’aria che si estende dalla superficie fino a circa 1500 metri. In questo strato sono molto importanti le interazioni con la superficie, che può essere mare, terra o agglomerato urbano. In generale possiamo dire che l’intensità di un temporale è direttamente legata alla variazione della temperatura con l’altezza: più la temperatura varia rapidamente con la quota, più sarà alta la probabilità di avere temporali o generica instabilità. Questa considerazione è legata a principi fisici e termodinamici che evitiamo di riportare per rendere la trattazione il più snella possibile.
Attualmente arriviamo da una fase molto calda che ha causato un riscaldamento lento ma costante della superficie marina,ovvero la sede ove hanno luogo gli scambi di calore e di umidità che portano alla formazione o all’intensificazione dei temporali. Su questa situazione “anomala” si innesta il deciso calo termico previsto per il weekend (si parla di quasi 10 gradi in pochi giorni) che porterà repentinamente masse d’aria fredda sul nostro paese. Avremo quindi un mare molto caldo e una superficie terrestre illuminata dal sole entrambe sovrastate da aria molto più fredda. Questi contrasti termici si tradurranno quasi sicuramente nello sviluppo di temporali di moderata intensità.
Ma quali saranno le zone più colpite? Piuttosto che analizzare le mappe delle precipitazioni, che potete trovare nella nostra sezione apposita del sito, vorremmo evidenziare le zone che rischieranno di osservare i fenomeni più violenti. Per fare questo ci serviamo di una particolare mappa, che mostra le zone che registreranno la massima instabilità nelle 24 ore precedenti alla previsione effettuata: in sostanza le aree con alti valori dell’indice calcolato saranno quelle che vedranno con più probabilità fenomeni violenti nelle 24 ore precedenti alla data indicata.
Iniziamo dalla previsione fino alle 12 di domani. Le zone più colpite saranno la Sardegna, parte della Sicilia settentrionale e, in misura minore, il versante Tirrenico. Fortunatamente i temporali più intensi rimarranno in mare aperto.
Per le 24 ore successive la situazione non migliora, l’instabilità si estende a Toscana, Lazio e Umbria, isolati temporali continuano ad interessare la Sardegna.
Estendendo la previsione alle 24 ore successive, fino alle ore 12 di Lunedì, si osserva uno spostamento dei fenomeni al Sud, su Campania e Lazio. Da non sottovalutare l’instabilità residua su Liguria e Friuli, zone già colpite dalle precipitazioni nei giorni precedenti.
Vi invitiamo a consultare il sito della protezione civile per prendere provvedimenti in caso di allerte nazionali o regionali.
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