Febbraio in media, ma l’inverno rimane nella top-ten dei più caldi

Durante il corso dell’inverno abbiamo più volte sottolineato come i mesi di dicembre e gennaio fossero risultati spiccatamente sopra media per quanto riguarda le temperature misurate in quota ed al suolo, almeno sull’area Italiana. Fortunatamente il mese appena concluso ha portato in pari il bilancio mensile, facendo registrare una anomalia termica complessiva nulla: in poche parole Febbraio è risultato, almeno nel complesso del nostro paese, il mese con i maggiori connotati invernali, seppur in un contesto di normalità climatica. Non si può dire lo stesso della stagione invernale, già pesantemente segnata dalle anomalie positive dei mesi di dicembre e gennaio. L’anomalia complessiva dei mesi Dicembre-Gennaio-Febbraio (considerati inverno meteorologico) è stata di circa 1°C ed ha portato la stagione appena passata al nono posto nella classifica degli inverni italiani più caldi.

Anomalia termica sull'area italiana per l'inverno 2014-2015 - dati ISAC-CNR

Anomalia termica sull’area italiana per l’inverno 2014-2015 – dati ISAC-CNR

Dal punto di vista delle precipitazioni l’inverno è risultato invece più piovoso della media del 36%.

Anomalia precipitativa sull'area italiana per l'inverno 2014-2015 - dati ISAC-CNR

Anomalia precipitativa sull’area italiana per l’inverno 2014-2015 – dati ISAC-CNR

Il motivo di queste insistenti anomalie va ricercato nella circolazione che si è instaurata nel nostro emisfero nello stesso periodo (dicembre-gennaio-febbraio). Dall’immagine sottostante risulta evidente come il flusso medio alle alte quote sia risultato maggiormente disturbato a ridosso del Nord America, favorendo numerose infiltrazioni di aria fredda su queste zone. Viceversa, in Europa si intravede solo una debole saccatura a ridosso del Mediterraneo Occidentale, lascito del lungo periodo perturbato che ha caratterizzato parte dei mesi di gennaio e febbraio.

Altezza di geopotenziale alla quota di 500 hPa - media per l'intero inverno 2014-2015

Altezza di geopotenziale alla quota di 500 hPa – media per l’intero inverno 2014-2015

Gli effetti di questa circolazione sulle temperature sono facilmente quantificabili se si analizza la mappa sottostante, che mostra le anomalie di temperatura in quota per lo stesso periodo, ovvero la differenza tra la temperatura osservata durante l’inverno e la media fatta su 30 inverni consecutivi. Le varie anomalie calde disseminate su Europa, Atlantico e Pacifico sono in contrasto con la vistosa anomalia negativa presente sugli Stati Uniti, ulteriore segno della eccezionale stagione invernale che si è vissuta in questi luoghi.

Anomalia di temperatura alla quota di 850 hPa per l'inverno 2014-2015

Anomalia di temperatura alla quota di 850 hPa per l’inverno 2014-2015

 

Articolo di Guido Cioni del 04 Marzo 2015 alle ore 19:03

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