Quando il mare è una “tavola blu” ma si comporta come uno specchio

I satelliti meteorologici, si sa, sono una tra le invenzioni che hanno rivoluzionato il nostro modo di osservare e studiare il pianeta terra. Non solo hanno fornito costantemente da oltre 40 anni “fotografie” in alta risoluzione della superficie terrestre ma hanno permesso di ricostruire l’andamento di variabili meteorologiche in luoghi dove sarebbe stato impossibile misurare. 

Talvolta, tuttavia, i satelliti catturano fenomeni inaspettati e, come in questo caso, rilevano caratteristiche che in altre circostanze sarebbero risultate invisibili. Parliamo, in particolare, di quelle striature biancastre che appaiono nell’immagine satellitare del Mar Egeo acquisita lo scorso 6 luglio e mostrata di seguito.

Immagine satellitare del Mar Egeo

Immagine satellitare del Mar Egeo

Un ingrandimento della stessa immagine sulle isole Cicladi permette di apprezzare come le acque del mare sembrino assumere colori diversi proprio in corrispondenza delle isole.

Sunglint nelle isole dell'Egeo

Sunglint nelle isole dell’Egeo

Ma cosa causa questo fenomeno? E perché risulta essere presente solo a sud delle isole e non tutt’intorno ad esse? 

Si tratta di un semplice fenomeno ottico conosciuto da tempo ed equivalente alla riflessione di un’immagine su uno specchio. Quando i raggi solari incidono sulla superficie terrestre con lo stesso angolo formato dalla retta che congiunge la superficie al satellite l’acqua agisce alla stregua di uno specchio e riflette la luce del sole. Per questo motivo la superficie appare più chiara. 

Schema dell'effetto sunglint

Schema dell’effetto sunglint

L’effetto è lo stesso che si intravede in questa fotografia scattata dalla ISS.

Sunglint sull'oceano

Sunglint sull’oceano

Il modo in cui la luce è riflessa dipende però dallo stato della superficie, ovvero dalla presenza o meno di onde. Se il mare è mosso, infatti, l’effetto “specchio” viene a mancare e la superficie appare più scura. Ed è proprio questo il motivo della particolare forma delle riflessioni che si intravedono a sud delle isole.

Nel Mar Egeo spirano regolarmente durante la stagione estiva venti dai quadranti settentrionali, chiamati “Etesii” o talvolta anche “Meltemi”, che incontrando l’orografia delle isole iniziano ad oscillare e formano delle scie sottovento alle stesse. Il mare, essendo più calmo sottovento alle isole, riesce a riflettere efficacemente la luce solare acquisendo quindi una colorazione più accesa. Ecco perché la riflessione è evidente solo a sud, visto che i venti spirano da nord.

Articolo di Guido Cioni del 12 Luglio 2017 alle ore 16:30

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