Onde e nuvole: cosa hanno in comune?

Domenica è stata una giornata calda in buona parte dell’Europa, come abbiamo evidenziato nell‘articolo pubblicato ieri. Eppure, in Italia i contrasti termici sono risultati tanto elevati da far comparire il Sud Italia tra le regioni più fredde dell’Europa. Ma non è l’unica peculiarità che ha caratterizzato la giornata di festa appena passata. La ventilazione associata al minimo in esaurimento ha favorito la formazione di alcune nubi particolari, anche se non così rare.

Immagine satellitare del 9 Marzo.

Immagine satellitare del 9 Marzo.

Come è possibile osservare dall’immagine satellitare, tutto il centro Italia è stato interessato da nuvolosità regolare, costituita da una serie di “creste” a distanza fissata. Tale separazione sembra talmente precisa da far pensare ad una legge matematica ideale dietro questo fenomeno fisico. In effetti, queste particolari nubi, dette  “nuvole da onde sottovento” o “lee wave clouds”, si formano quando un vento sostenuto e costante incide su una catena montuosa ove è presente aria carica di vapore acqueo. L’aria è costretta a scavalcare la catena montuosa, effettuando una repentina salita, per poi discendere sul lato sottovento della montagna. Questo movimento non si interrompe subito, dato che l’aria si trova disturbata dalla sua posizione di equilibrio, e tende quindi ad oscillare ripetutamente con movimenti sempre più attenuati, come mostrato nella figura sottostante.

Schema di formazione delle onde sottovento alle montagne.

Schema di formazione delle onde sottovento alle montagne.

In questa continua ascesa e discesa, l’aria viene compressa e decompressa: nella fase di salita può succedere che l’aria si raffreddi a tal punto da far condensare il vapore acqueo in minuscole goccioline che vanno a formare nubi medio-alte. Queste si dispongono in modo regolare sul lato sottovento delle montagne, dato che regolari sono le creste delle onde che si formano in seguito al passaggio dell’aria sull’orografia. Le nubi si formano solo nelle zone in cui l’ascesa forzata dell’aria permette il raggiungimento della saturazione. Ovviamente è necessaria un’umidità di partenza abbastanza alta, in modo da consentire la condensazione anche con oscillazioni di piccola ampiezza. Osservando la mappa dell’umidità e vento previsti per la mattina di ieri si notano sia la ventilazione sostenuta da Nord-Est, sia la presenza di numerose zone con umidità compresa tra l’80 ed il 100 % (saturazione):  i due “ingredienti” fondamentali per la formazione di questo tipo di nubi.

Umidità e vento per la mattina del 9 Marzo. Elaborazione a cura del consorzio LaMMa.

Umidità e vento per la mattina del 9 Marzo. Elaborazione a cura del consorzio LaMMa.

 

 

 

Articolo di Guido Cioni del 10 Marzo 2014 alle ore 22:01

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