Un iceberg grande quanto Roma! Occhi puntati sull’Antartide

I climatologi di tutto il mondo si interrogano su cosa accadrà..

Artide ed Antartide costituiscono una biblioteca di informazioni preziose legate al clima passato del nostro Pianeta, in quanto il ghiaccio formatosi racchiude informazioni relative anche a milioni di anni fa. Ecco perché per i climatologi di tutto il mondo è fondamentale osservare queste regioni da satellite e effettuare campagne di rilevamento dati in situ. Le informazioni che si possono ricavare sono svariate e talvolta oltre a fare scoperte affascinanti, arrivano anche cattive notizie. Osservando l’Antartide da satellite e sul posto, è impossibile non notare l’enorme iceberg che probabilmente si staccherà nei prossimi anni in prossimità della piattaforma di ghiaccio più settentrionale di Larsen C, in corrispondenza del mare di Weddel. Quest’ iceberg grande quanto la provincia di Roma, di un’estensione media di circa 5.000 Kmq, potrebbe staccarsi dalla Penisola Antartica, avendo effetti sulla variabilità dei dati meteo-oceanografici su scala locale.

Il distacco degli iceberg è un fenomeno naturale, determinato sia dall’azione del moto ondoso, sia dai forzanti radiativi. Attualmente il mare riscaldandosi a causa del riscaldamento globale, accelera lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento delle temperature atmosferiche provoca la formazione di laghi superficiali che assorbono calore e creano mulini nella calotta. L’acqua scorrendo in queste fratture, quando giunge al suolo roccioso, agisce da lubrificante, facendo scorrere ancora più velocemente il ghiacciaio verso il mare. Ecco che dunque blocchi enormi di ghiaccio si staccano dalla banchisa e introducono un’enorme quantità di acqua dolce in mare che altera la circolazione oceanica, inibendo lo sprofondamento delle masse d’acqua, fondamentali nel noto Conveyor Belt. 

Ecco che un fenomeno locale può avere effetti sul Clima su scala globale, e ciò giustifica il forte interesse dei climatologi nel monitorare questa zona già da diverso tempo. La frattura si sta ingrandendo sempre più e in meno di un mese si è allungata di ben 18 km, con una larghezza di circa 500 metri. Valori non trascurabili considerando che ad esempio la larghezza della frattura nel 2011 era circa 160 metri.

Secondo lo scienziato Adrian Lackman, della Swansea University, è molto probabile che si distacchi un’iceberg da questa zona ed esso potrebbe innescare a sua volta la formazione di altre fratture e dunque altri iceberg ad essi collegati.

La formazione degli iceberg è un processo del tutto naturale e dunque non deve spaventarci ma stando agli scenari climatici futuri, a causa del surriscaldamento delle acque, si presume che aumenteranno sempre più, alterando probabilmente la circolazione oceanica, responsabile a sua volta del Clima globale.