Misurare la temperatura globale…a 42000 chilometri di distanza?

Fin da piccoli ci hanno insegnato che il metodo più efficace per misurare la temperatura di un corpo è quello di prendere un termometro a mercurio. Negli anni i progressi tecnologici ci hanno messo in mano strumenti con sempre più elettronica (e meno mercurio) ma il metodo non è mai cambiato.

Cosa succede, però, se si vuole misurare la temperatura dell’aria del pianeta terra? La risposta più ovvia suggerirebbe di posizionare un termometro ad ogni angolo del pianeta per avere una serie di misurazioni affidabili. Purtroppo questo non è generalmente possibile a causa della mancanza di risorse o alla difficoltà legata all’installazione di una stazione meteorologica in luoghi difficili da raggiungere.

Come fanno quindi gli scienziati a mostrare quelle colorate mappe di temperatura che coprono tutto il pianeta e che ogni anno ci ricordano, purtroppo, di quanto è salita la temperatura media globale? A questo punto entrano in gioco le misurazioni effettuate da satellite.

I sensori montati sulla maggior parte dei satelliti geostazionari possono infatti misurare la radiazione proveniente da un oggetto posto ad una distanza di oltre 40000 chilometri con una precisione impressionante. Inoltre, grazie a note leggi fisiche, sappiamo che il tipo di radiazione proveniente da un oggetto dipende fortemente dalla sua temperatura. Quindi le informazioni da satellite possono permetterci di avere una stima indiretta della temperatura di un corpo, sia esso una nuvola o il terreno.

Stima delle temperature percepite dal sensore del satellite

Stima delle temperature percepite dal sensore del satellite

Per questo scopo viene spesso utilizzato il canale “infrarosso” dei satelliti che riesce a “leggere” la temperatura dell’oggetto più vicino al sensore del satellite:  è importante ricordarsi che, in caso vi siano nuvole, il satellite riesce solo ad ottenere la temperatura al livello dove la nuvola si è formata dato che non può penetrarla. 

Un ottimo esempio ci è fornito dai dati acquisiti nella nottata di ieri, 9 novembre, dal satellite geostazionario SEVIRI in un’area del centro Europa. Nella figura che vi proponiamo di seguito mettiamo a confronto le temperature misurate al suolo (numeri) con quelle ottenute dai dati satellitari. Per questi ultimi abbiamo utilizzato una scala colorata, per valori che vanno da 0 a -9, ed una scala di grigi per temperature più basse o copertura nuvolosa.

Satellite infrarosso e temperature misurate alla superficie

Satellite infrarosso e temperature misurate alla superficie

Nelle aree con cielo sereno è possibile notare come le temperature indicate dalla scala di colori siano in buon accordo con quelle misurate dalla rete di stazioni meteorologiche al suolo. In particolare, la zona a confine tra Germania e Paesi Bassi è caratterizzata da colori verdi, corrispondenti a temperature tra -1 e 0°C, mentre tra nord della Germania e Danimarca si raggiungono i colori azzurro-violetti che indicano temperature più basse, prossime ai -7°C.

Articolo di Guido Cioni del 09 Novembre 2016 alle ore 18:06

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