Vulnerabilità climatica: cos’è e come influenzerà il futuro dell’umanità

Vulnerabilità climatica: cos’è e come influenzerà il futuro dell’umanità. Nell’epoca del global warming, si sente spesso parlare dello scioglimento dei ghiacciai, delle emissioni dei gas serra nocivi, dell’innalzamento delle acque degli oceani e di tantissime altre tematiche al riguardo. La stragrande maggioranza dell’opinione pubblica però, difficilmente è a conoscenza della definizione di vulnerabilità climatica. Ecco cos’è e come influenzerà il futuro dell’umanità.

Vulnerabilità climatica – La definizione

La vulnerabilità climatica è uno degli argomenti principali su cui verte l’IPCC ovvero l‘Intergovernmental Panel for Climate Change, tale organo, avente come membri molti governi del nostro pianeta, funge da “occhio” sul clima globale. Da uno degli ultimi rapporti sul clima stilati da questo ente, si parla di “vulnerabilità climatica”, un concetto che prescinde direttamente da quello di vulnerabilità ovvero: “la vulnerabilità di un sistema (ambientale o umano) a determinati forzanti è rappresentata dalla probabilità di essere danneggiato in quanto non sufficientemente capace di resistere alla causa del possibile danno.”

Da tale definizione ne deriva anche quella di “capacità” che prescinde da due fattori essenziali:

  • Livello di sensibilità: troppo elevata rispetto alla potenziale fonte del danno.
  • Proprietà di adattamento: troppo bassa per rendere minimi gli effetti del danno.

Nel nostro caso, la vulnerabilità a cui si riferisce l’IPCC, riguarda soprattutto la vulnerabilità a lungo termine di qualsiasi sistema naturale, sociale ed economico, esposto a qualsiasi impatto o conseguenza negativa, derivante dai cambiamenti climatici. 

Vulnerabilità climatica: cos'è e come influenzerà il futuro dell'umanità

Vulnerabilità climatica: cos’è e come influenzerà il futuro dell’umanità

Vulnerabilità climatica – Gli effetti sul futuro dell’umanità

L’estremizzazioni dei fenomeni meteorologici, in termini di precipitazioni, ondate di caldo, periodi freddi o periodi siccitosi, ha portato ad un forte contraccolpo anche sotto il profilo economico: è stato osservato che i danni complessivamente risarciti dalle compagnie d’assicurazione in seguito ad eventi meteorologici estremi che si sono verificati in qualsiasi parte del mondo, nel lontano 2005, ammontavano complessivamente a 150 miliardi di dollari. Valore che durante l’ultimo decennio è cresciuto ulteriormente portandosi oltre i 200 miliardi di dollari.

Naturalmente i danni causati dallestremizzazione del clima, sono in aumento sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo ma sono di natura differente:

  • Paesi sviluppati i danni crescono proporzionalmente con la crescita del PIL e riguardano soprattutto danni economici ed alle infrastrutture umane (abitazioni comprese) e solo in un secondo momento riguardano la salute umana o la perdita di vite.
  • Paesi in via di sviluppo invece i danni crescono più del PIL e riguardano specialmente la salute umana e la conseguente perdita di vite e solo secondariamente i danni alle infrastrutture.
Vulnerabilità climatica: cos'è e come influenzerà il futuro dell'umanità - Grafico dell'evidente aumento degli eventi meteorologici estremi a causa dei cambiamenti climatici con relativo aumento dei danni causati valutati in miliardi di dollari - Credits: climate emergency institute

Vulnerabilità climatica: cos’è e come influenzerà il futuro dell’umanità – Grafico dell’evidente aumento degli eventi meteorologici estremi a causa dei cambiamenti climatici con relativo aumento dei danni causati valutati in miliardi di dollari – Credits: climate emergency institute

Per porvi un esempio: se malauguratamente si verifica una disastrosa alluvione in una zona dove le infrastrutture sono delle semplici capanne costruite con materiali di fortuna, i danni economici sono irrisori rispetto alla perdita di vite umane causate dallo stesso, data lo scarso, se non addirittura assente, livello di sicurezza che una capanna può offrire in caso di una alluvione. Viceversa invece, se l‘alluvione si verifica in una zona dove sorgono infrastrutture in cemento armato con tutti i comfort possibili, i danni economici risulteranno molto maggiori rispetto alla perdita di vite umane,  che nella stragrande maggioranza dei casi sarebbe allertata o comunque messa al sicuro in strutture decisamente più consone.

La crescita della vulnerabilità climatica è causata quindi da due fattori principali:

  • è in atto  un’espansione delle attività umane su aree territoriali a rischio che sono già “a rischio”, come le aree costiere e fluviali, a rischio inondazione; le aree collinari e montuose soggette a frane ed inoltre le aree geologicamente instabili, quali quelle vulcaniche o zone di faglia dove il terreno non permette la costruzione di infrastrutture ma che comunque continuano ad essere costruite.
  • I cambiamenti climatici a piccola o grande scala che intrinsecamente generano eventi meteorologici estremi con frequenza molto maggiore rispetto al passato, mettendo a repentaglio la vita della popolazione non abituata a tali scenari.

 

Articolo di Gaetano Genovese del 20 Aprile 2016 alle ore 15:45

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