L’Italia è alle prese con una nuova perturbazione in rapida discesa dal nord-Atlantico, i cui effetti si concentreranno al Nord-Est e sulle regioni centro-meridionali. Anche gli ultimi aggiornamenti dai centri di calcolo confermano la traiettoria della bassa pressione, la quale dopo essersi approfondita sul golfo ligure attraverserà le regioni centrali per finire poi su basso Adriatico e Grecia.
In questa prima fase le regioni a maggior rischio neve in pianura saranno Veneto, Friuli ed Emilia Romagna orientale: durante la notte su martedì 28 l’isoterma di -4°C a 850 hPa (circa 1300 m slm) raggiungerà queste zone, l’altezza dello zero termico si attesterà sui 500-700 m e le precipitazioni non mancheranno, complice una convergenza dei venti che soffieranno da bora lungo le coste mentre tendenti a provenire da n-no nell’entroterra.
Le province con maggiori possibilità di un bianco risveglio martedì sono Padova e Rovigo (anche Venezia e Trevigiano secondo il modello Europeo ecmwf) per il Veneto, mentre per l’Emilia Romagna in pole troviamo Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Molto difficile che si registrino accumuli asciutti al suolo, ma qualche fiocco coreografico non mancherà e, complice l’ingresso del maestrale, la dama bianca potrebbe lambire anche la costa Romagnola.
Durante la mattinata di martedì il miglioramento guadagnerà strada ovunque e nel pomeriggio si affacceranno le prime schiarite. Coinvolte dalle precipitazioni anche le Marche settentrionali, ma qui la neve cadrà solo in collina anche se è possibile un abbassamento della quota nel pomeriggio, in concomitanza tuttavia di una generale attenuazione dei fenomeni.
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