Situazione critica per l’innevamento Alpino [IMMAGINI]

Non fa certo una bella impressione l’immagine pubblicata dalla pagina Facebook del portale tuttolivigno che vi mostriamo di seguito. Livigno è infatti il secondo comune tra i più elevati d’Italia ed è una delle località a cui ci riferiamo spesso per valutare l’ingresso di aria fredda sul nostro paese: “se non nevica a Livigno, allora non nevicherà altrove sul nord Italia”.

Triste testimonianza fotografica della copertura nevosa a Livigno, sulle Alpi

Triste testimonianza fotografica della copertura nevosa a Livigno, sulle Alpi

Vedere uno stretto canale di neve artificiale immerso in un paesaggio tipicamente autunnale fa riflettere. Come è possibile che ad inizio dicembre molte località Alpine fatichino ancora a mantenere uno strato costante di neve al suolo? Purtroppo è questo l’effetto di settimane passate sotto il segno dell’alta pressione e di temperature spiccatamente più alte della media. Se da una parte le inversioni termiche hanno contribuito a mantenere le temperature su valori simil-invernali in pianura e nelle vallate Alpine,  le località di alta montagna come Livigno hanno sperimentato sulla propria pelle gli effetti dell’aria calda e dell’assenza di precipitazioni.

Questa situazione decisamente anomala è ben visibile anche dallo spazio. Nell’immagine sottostante vi proponiamo un confronto di 3 immagini satellitari della stessa zona acquisite (più o meno) nella stessa giornata ma ad anni di distanza. L’immagine dello scorso inverno (2014) purtroppo non è disponibile perché in questo periodo vi erano troppe nuvole che coprivano le Alpi.

Confronto tra immagini satellitari acquisite più o meno nello stesso giorno ma ad anni di distanza

Confronto tra immagini satellitari acquisite più o meno nello stesso giorno ma ad anni di distanza

La differenza è ben visibile, soprattutto se si confronta l’ultimo pannello in basso (il “freddo” inverno del 2012) con il 2015. Ci teniamo a sottolineare che si tratta comunque di immagini estrapolate dal contesto e che non tengono conto della situazione su un lungo periodo. Trarre conclusioni osservando solo queste immagini sarebbe equivalente a sostenere la tesi del riscaldamento globale per un giorno di caldo o all’annunciare il ritorno dell’era glaciale per qualche giorno di temperature sotto zero. Tuttavia, sono comunque immagini che mettono a confronto situazioni nettamente diverse.

Da notare infine che, secondo la maggior parte degli istituti che si occupano di monitorare la copertura nevosa del nostro emisfero, la situazione non è eccessivamente anomala. Nell’immagine sottostante vengono riportate le differenze tra la copertura nevosa attuale e la media trentennale: valori negativi indicano un deficit del manto nevoso e sono presenti sia in Nord America che sul continente EuroAsiatico. Tuttavia, il quadro che ne risulta, tenendo conto anche delle anomalie positive in zona Artica, sembra avere bilancio pressoché nullo.

 

Anomalia della copertura nevosa sull'emisfero settentrionale

Anomalia della copertura nevosa sull’emisfero settentrionale 

Articolo di Guido Cioni del 09 Dicembre 2015 alle ore 16:37

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