I temporali di ieri al Sud hanno messo in evidenza il carattere temporalesco di questo Gennaio, un mese che era già iniziato con forti anomalie. Nell’articolo di ieri abbiamo spiegato perché i temporali siano caratteristici di stagioni più calde, e abbiamo cercato di giustificare la formazione osservata negli ultimi giorni. Spesso, questi temporali sono associati a fenomeni a larga scala, come cicloni depressionari dovuti alla discesa di aria dall’Atlantico e dalla successiva ciclogenesi nel golfo Ligure.
Negli ultimi anni abbiamo assistito sempre più alla formazione di cicloni che presentano una struttura ben definita, molto simile a quella dei cicloni extratropicali veri e propri che si formano in Atlantico. Questi sistemi sono stati battezzati dagli esperti “Medicane”, ovvero Cicloni Tropicali Mediterranei (Mediterranean Hurricane = Medicane). Tuttavia, gli Uragani, o i semplici Cicloni Atlantici, hanno scale di grandezza molto diverse che possono raggiungere anche gli 800 km, mentre i cicloni tipici del Mediterraneo sono limitati dalla ristretta grandezza del bacino su cui si formano. Infatti, l’acqua calda dei mari rappresenta il serbatoio di energia principale per un ciclone di questo tipo, che può continuare a svilupparsi solo se l’apporto di vapore acqueo dal mare non si interrompe. Per questo lo sviluppo di questi sistemi è sempre stato raro sui nostri Mari: il limitato apporto di vapore acqueo non ha mai permesso lo sviluppo di una struttura estesa. D’altra parte l’Atlantico, con la sua elevata larghezza e volume di acqua, fornisce un serbatoio di energia pressoché illimitato. Eppure da anni l’incidenza di questi fenomeni sta aumentando, a causa del riscaldamento delle acque Mediterranee.
Nelle immagini seguenti sono rappresentati due Medicane, osservati dal satellite rispettivamente nel Dicembre del 2005 e nel Gennaio 2005. La forma delineata e l’occhio centrale ben visibile suggeriscono perché questi sistemi abbiano ereditato il nomignolo di “Uragani Mediterranei”.
Proprio ieri si sono formate alcune condizioni peculiari che hanno permesso lo sviluppo di un sistema che sarebbe potuto evolvere in un Medicane, anche se è rimasto limitato a dimensioni ridotte. Le immagini seguenti mostrano l’immagine satellitare per la giornata del 20 gennaio.
Sebbene la forma non sia delineata, e l’occhio non sia ben visibile, il sistema temporalesco ha portato piogge intense su tutto il Sud Italia. L’intensità del ciclone è ben visibile anche utilizzando l’immagine in falsi colori, nella quale le nuvole più alte, e quindi più estese e foriere di temporali, vengono rappresentate dai colori arancione e rosso chiaro.
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