I giorni della merla e le incertezze di fine mese: periodo di gelo all’orizzonte?

Secondo la tradizione i giorni della merla, 29-30-31 gennaio, rappresentano i giorni più freddi dell’anno, e quindi dell’inverno. Nonostante l’origine della locuzione sia incerta, questo detto potrebbe avere una qualche valenza scientifica. Infatti Gennaio e Febbraio rappresentano i mesi in cui il Vortice Polare inizia ad indebolirsi, a causa della imminente fine dell’Inverno meteorologico al polo Nord. Uno smembramento del Vortice Polare può portare alla comparsa di irruzioni di aria Artica verso le nostre latitudini. Basti ricordare che la nevicata storica del 2012 (vi ricordate Bologna paralizzata dalla neve?) è avvenuta nei primi giorni di Febbraio.

Per quanto riguarda quest’anno, ci sono ancora molte incertezze sull’evoluzione di fine mese. Giorni fa vi avevamo preannunciato la formazione di un’alta pressione in sede polare, grazie all’intrusione di aria dal Pacifico. La differenza tra i principali modelli sembra proprio consistere nell’entità di questa alta pressione: il modello Americano (GFS) vede un’onda pacifica molto più debole e quindi un’alta pressione poco estesa, viceversa il modello Europeo (ECMWF) vede un poderoso anticiclone in formazione sul Polo ed un conseguente split del vortice Polare. Sebbene le dinamiche emisferiche siano diverse, l’evoluzione prevista per il continente Europeo è approssimativamente la stessa. La divisione del vortice polare è vista da entrambi i modelli, così come la discesa di un vortice di aria fredda sul Nord Europa. Il dubbio rimane sull’estensione del blocco Atlantico che dovrebbe formarsi proprio nei giorni della merla, a partire dal 28 gennaio.

ECM1-192

Nella mappa, riferita al 28 gennaio prossimo, abbiamo evidenziato le possibili direzioni dell’Alta pressione Azzorriana. Le prime due verso Nord comporterebbero la formazione di un blocco Atlantico,e quindi la successiva discesa di nuclei freddi verso lo stivale (anche se la probabilità di un’irruzione artica nelle nostre regioni sarebbe comunque da vagliare bene). La terza opzione rappresenta un pattern evolutivo che abbiamo già visto in azione in questa stagione invernale: lo spostamento dell’Anticiclone verso le nostre regioni con conseguenti temperature alte, nebbie in pianura e tempo stabile per molte settimane. Esiste anche la possibilità- l’unica vista fino ad ora dai modelli- che l’Anticiclone si mantenga nella sua posizione, favorendo comunque una discesa di aria fredda verso l’Italia. Dunque l’unica cosa certa fino ad ora è che andremo incontro ad un periodo più freddo, con temperature fino a 3 o 4 gradi sotto la media, ma prima di azzardare previsioni di neve in pianura occorre attendere ancora qualche giorno.

Articolo di Guido Cioni del 20 Gennaio 2014 alle ore 15:01

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