È la prima prova diretta dell’esistenza del buco nero super massiccio al centro della Via Lattea.
Per la prima volta in assoluto gli astronomi hanno ottenuto un’immagine del gigantesco buco nero al centro della nostra galassia, fornendo una prova diretta della sua esistenza. Situato a 26.000 anni luce di distanza da noi, Sagittarius A è un buco nero super massiccio dalla massa pari a 4 milioni di volte quella del Sole e un diametro stimato di 60 milioni di km. L’immagine è il risultato del lavoro sincronizzato degli otto radiotelescopi dell’Event Horizon Telescope (EHT), posizionati in varie luoghi del mondo.
Poiché neanche la luce è in grado di sfuggire alla potente attrazione gravitazionale dei buchi neri, sarebbe impossibile vedere Sagittarius A se non come un alone deformato lasciato dalla materia luminosa che vortica all’ingresso di questo gigante cosmico. Una volta inglobata dal buco nero, la materia si perde al suo interno senza via d’uscita, ed è ciò che rende i buchi neri gli oggetti cosmici più misteriosi dello spazio.
Gli scienziati hanno ipotizzato a lungo che al centro della nostra galassia si nascondesse un buco nero super massiccio, la cui gravità lega le polveri, i gas, le stelle e i pianeti della Via Lattea in un’orbita libera attorno ad esso. La prima immagine catturata dall’EHT non è che la conferma di questa ipotesi. Sagittarius A “è il collante che tiene insieme la galassia”, spiega Ziri Younsi, astrofisico dell’University College London e collaboratore di EHT, ed è “la chiave per la nostra comprensione di come si è formata ed evolverà la Via Lattea in futuro”.
Un buco nero nasce dal collasso di una grande stella, con una massa da 5 a 10 volte quella del nostro sole, che causa la fusione di elementi sempre più pesanti all’interno del nucleo. Quando questo processo arriva a formare il ferro, per l’incapacità di respingere le enormi forze gravitazionali generate dalla sua massa, la stella implode, inglobando il nucleo e tutta la materia circostante in un punto di densità infinita. Al di là di un confine chiamato “orizzonte degli eventi”, nulla può sfuggire all’attrazione gravitazionale del buco nero, che può crescere fino a diventare super massiccio – talvolta fondendosi con altri buchi neri.
L’immagine del buco nero della Via Lattea è stata catturata nel 2017, ma è stata rilasciata soltanto dopo una lunga analisi di dati. Nello stesso anno gli astronomi hanno ottenuto anche l’immagine di un altro buco nero, al centro della galassia M87, rilasciata nel 2019.
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