Ondate di freddo estremo: in che modo sono legate al riscaldamento globale?

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L’inizio del nuovo anno ha portato ondate di freddo polare in molte aree d’Europa, con nevicate che in alcune zone non si vedevano da decenni e temperature estreme come i -25 °C a Madrid. Paradossalmente, la chiusura del 2020 ha rappresentato un nuovo record per le temperature globali più alte di sempre, a pari merito con il 2016 come anno più caldo osservato. Il riscaldamento globale, infatti, procede imperterrito e con esso anche gli eventi di freddo estremo. Ma in che modo l’aumento delle temperature è legato a questo fenomeno?

L’arrivo di neve e freddo in Europa a cavallo di Capodanno 2021 è stato in realtà favorito da un intenso riscaldamento stratosferico in Artico, di circa 50 °C, spiegano i ricercatori delle Università di Milano-Bicocca e Harvard nel nuovo studio pubblicato su Nature climate change. Nelle zone di media latitudine le condizioni meteorologiche sono fortemente influenzate dal vortice polare, una circolazione atmosferica che cattura l’aria fredda dell’Artico e le impedisce di diffondersi in altre aree del mondo. Il vortice polare si indebolisce mediamente ogni due anni, consentendo all’aria gelida di raggiungere le medie latitudini – nel 2012, ad esempio, la temperatura in pianura Padana raggiunse i -20 °C.

“L’indebolimento del vortice polare viene innescato dal rapido riscaldamento dell’aria a 30 km di quota, in stratosfera, e provoca un’anomalia dei venti”, spiegano i ricercatori. “Nel giro di un paio di settimane le condizioni atmosferiche in superficie cominciano a risentire degli effetti dei venti anomali, favorendo l’incursione dell’aria polare nelle medie latitudini”.

Non è nuovo agli scienziati che le anomalie termiche in stratosfera siano influenzate dai cambiamenti climatici, da eventi come lo scioglimento dei ghiacci artici e le piogge tropicali intense. Secondo il team, lo stratwarming verificatosi in questo periodo ha suggerito “una condizione anticipatrice mai osservata prima”: la temperatura superficiale dell’Oceano Pacifico settentrionale è stata particolarmente calda, il che ha favorito il riscaldamento dell’aria gelida che giunge dalla Siberia favorendone la risalita e infine modificando le condizioni stratosferiche.

Articolo di Erika del 20 Gennaio 2021 alle ore 10:06

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