La nebbia da irraggiamento, conseguenza del forte anticiclone

La nebbia da irraggiamento, conseguenza del forte anticiclone. Da oltre una settimana ormai, a dominare la scena del tempo sull’Europa centro-occidentale, ed anche oltre, è quella che nel gergo viene definita “Bartlett High”, ovvero un vastissimo anticiclone posizionato sui paralleli dal vicino Atlantico fino alle porte delle Russia. Tale figura barica, favorisce e non di poco, la formazione di dense foschie e banchi di nebbia dovuti all’irraggiamento, ma come funziona il meccanismo della nebbia da irraggiamento ?

La nebbia da irraggiamento, conseguenza del forte anticiclone – La dinamica

La nebbia da irraggiamento solitamente si forma durante il semestre freddo, ovvero da Novembre ad Aprile ed in concomitanza con l’alta pressione. La nebbia da irraggiamento è il tipo di nebbia più frequente sulle zone pianeggianti o nelle valli interne, di meno sulle zone costiere, esse sono prodotte dal forte raffreddamento notturno, quando il terreno irraggia calore verso l’alto raffreddando uno strato d’aria via via crescente ad iniziare dal suolo. Il raffreddamento, favorito naturalmente dalla scarsa o inesistente copertura nuvolosa, produce uno strato nebbioso di circa 100-200 metri, difficilmente si spinge al di sopra dei 300 metri. Lo spessore del banco di nebbia, può aumentare, quando un vento molto debole, ovvero dell’ordine di grandezza di 2-3 nodi, agevola con piccoli movimenti turbolenti la propagazione del raffreddamento del suolo verso l’alto. In ogni caso, l‘inversione termica che si genera al suolo tende a rendere molto stabile lo strato sede della nebbia, per cui il vapore acqueo si concentra nello strato più basso, senza diffondersi verso l’alto, con il risultato che la maggior parte della nebbia da irraggiamento non supera i 150 metri di spessore. Le inversioni termiche inoltre a loro volta sono sinonimo di atmosfera stabile e quindi favorisco il ristagno e l’accumulo di vapore acqueo negli strati prossimi al suolo. In queste condizioni, il raffreddamento dell’aria umida e stagnate vicino al suolo determina la rapida condensazione intorno ai nuclei di condensazione del vapore acqueo in essa contenuto sotto forma di nebbia. Se poi, come nel nostro caso, l’alta pressione persiste per molti giorni sulla stessa area, il riscaldamento per subsidenza crea in quota un’altra inversione, che in genere si unisce con quella prodotta dall‘irraggiamento notturno; ne consegue un ‘unica inversione molto stabilizzante dello spessore di circa 600/700 metri, utile per la formazione per una fitta e densa nebbia da irraggiamento.

La nebbia da irraggiamento, conseguenza del forte anticiclone

La nebbia da irraggiamento, conseguenza del forte anticiclone

 

La nebbia da irraggiamento, conseguenza del forte anticiclone – Scheda del fenomeno

La nebbia da irraggiamento tende a dissolversi durante le ore più calde della giornata, ovvero durante le prime ore pomeridiane, e si crea solo in particolari condizioni meteorologiche: il cielo deve essere sereno ed il vento deve essere quasi assente. Prendendo come esempio in vento di oltre 6 nodi, ovvero un venticello appena percepibile, esso favorirebbe il rimescolamento turbolento degli strati d’aria prossimi al suolo, inibendo la formazione della nebbia da irraggiamento, inoltre  gli apporti d’umidità devono essere elevati, ecco perchè la nebbia da irraggiamento trova terreno fertile sui campi coltivati e nelle prossimità di fiumi o laghi, e l’atmosfera deve essere molto stabile, ovvero non devono attivarsi moti verticali ascendenti in grado di diluire nella colonna d’aria il vapore acqueo emesso dalle fonti del suolo. Tutte le condizioni prima elencate, sono proprio quelle che in questi giorni fanno da padrone la scena meteorologica sul nostro Paese. 

La nebbia da irraggiamento, conseguenza del forte anticiclone

La nebbia da irraggiamento, conseguenza del forte anticiclone

 

Articolo di Gaetano Genovese del 09 Novembre 2015 alle ore 16:23

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