NOAA: la stagione degli uragani atlantici sarà da record per il 7° anno consecutivo

Sono previste fino a 21 tempeste nominate, di cui 10 potrebbero diventare uragani.

Anche quest’anno la stagione degli uragani atlantici sarà intensa, con possibili record a causa dell’elevato numero di tempeste previste. Nell’ultima analisi rilasciata martedì 24 maggio la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) avverte che durante la stagione 2022 saranno possibili più di 20 tempeste nominate, la metà delle quali potrebbe trasformarsi in uragani.

Generalmente la stagione degli uragani atlantici, che va dal 1 giugno al 30 novembre, vede il picco delle tempeste tra agosto e settembre e ha una media di 7 uragani all’anno. In base alle previsioni NOAA, il 2022 potrebbe essere il 7° anno consecutivo caratterizzato da una stagione degli uragani sopra la media.

Secondo la NOAA si svilupperanno da 14 a 21 tempeste nominate. Questo numero include le tempeste tropicali, con venti di oltre 60 km/h – le tempeste diventano uragani quando superano la velocità del vento di 119 km/h. Delle tempeste che si formeranno nell’Atlantico, da 3 a 6 potrebbero diventare grandi uragani, con venti fino a 178 km/h.

L’attività intensa prevista per la stagione in arrivo è il risultato di diversi fattori climatici, tra cui La Niña in corso, che probabilmente persisterà fino alla fine della stagione. Giocano un ruolo cruciale anche le temperature più calde della superficie del mare nell’Atlantico e nel Mar dei Caraibi, insieme agli alisei tropicali più deboli e un monsone dell’Africa occidentale potenziato.

Mentre El Niño, il fenomeno di riscaldamento delle acque del Pacifico tropicale, tende a indebolire l’attività degli uragani atlantici, La Niña svolge la funzione opposta, raffreddando quelle acque e tendenzialmente incrementando il numero e l’intensità delle tempeste.

Le previsioni NOAA includono tempeste che si propagano nell’Oceano Atlantico, nel Mar dei Caraibi e nel Golfo del Messico, dove generalmente tendono a raggiungere la terraferma. Gli scienziati hanno pubblicato anche le previsioni per il bacino del Pacifico orientale, dove sono previste dalle 10 alle 17 tempeste nominate (in media sono 15 per stagione).

Le tempeste e gli uragani nel Pacifico orientale sono solitamente meno rischiose poiché tendono a restare in mare aperto e colpiscono raramente la terraferma, anche se talvolta riescono a raggiungere l’area del Messico. Tuttavia, l’umidità residua delle tempeste è in grado di scaricare forti piogge nel sud-ovest degli Stati Uniti, dove possono causare inondazioni.

Articolo di Erika del 25 Maggio 2022 alle ore 16:55

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