Analisi meteo lungo termine: possibile irruzione fredda nella prima decade di marzo?

Nel corso della prima settimana/decade di marzo lo spostamento ed elevazione verso l’Europa occidentale dell’alta pressione delle Azzorre potrebbe favorire la discesa di correnti molto fredde lungo il suo bordo orientale in direzione dell’Europa orientale e con possibile coinvolgimento anche della nostra Penisola…

Nella parte finale dell’analisi medio termine della giornata di ieri (qui) era già stato accennato il possibile “cambio di registro che potrebbe verificarsi nel corso della prima settimana/decade di marzo su scala europea con il possibile ritorno a condizioni pienamente invernali. Come promesso andiamo ad approfondire il tutto, analizzandone i vari aspetti…

Il forte ed esteso campo di alta pressione che sta interessando la nostra Penisola e buona parte dell’Europa tenderà, a partire da domenica 28 febbraio, a spostare i suoi massimi pressori verso l’Europa occidentale risalendo anche di latitudine fin verso le Isole Britanniche e l’Islanda. Tale movimento tenderà a far scivolare lungo il bordo orientale dello stesso anticiclone correnti più fredde nord-orientali che inizieranno ad interessare l’Europa orientale e in parte anche la nostra Penisola tra il 28 febbraio e il 2 marzo apportando un netto calo delle temperature rispetto ai valori largamente oltre la norma attuali e previsti fino a sabato 27 febbraio, con rientro nelle medie tipiche del periodo o di qualche grado anche al di sotto, specie su medio adriatico e al sud come indicano le attuali Ensamble GFS:

ENSAMBLE GFS Medio Adriatico. Fonte: wetterzentrale.de

Successivamente, tra il 4 l’8 marzo potrebbe esserci una ulteriore e più decisa pulsazione dell’alta pressione verso le latitudini più settentrionali dell’Europa occidentale, in possibile successivo piegamento verso nord-est in dinamica SCAND+ con la discesa di correnti molto fredde artico-continentali in direzione dell’Europa orientale, con possibile coinvolgimento non escluso anche della nostra Penisola.

Dando uno sguardo agli indici di teleconnessione notiamo che la Madden Julian Oscillation (Indice MJO) negli ultimissimi aggiornamenti è prevista nelle fasi 8-1 nel corso della prima decade di marzo, fasi congeniali a possibili configurazioni sinottiche a larga scala di blocking e dunque contraddistinte dalla strutturazione di onde alto-pressorie in elevazione tra Atlantico ed Europa occidentale con la discesa di correnti fredde tra Europa orientale e Mediterraneo:

Andamento dell’Indice MJO (Madden Julian Oscillation). Fonte: NOAA

L’Arctic Oscillation (Indice AO) mostra un calo fin verso valori neutri proprio nel corso della prima settimana di marzo, segnale che indicherebbe un possibile disturbo del Vortice Polare Troposferico causato, come già detto, da flussi di calore in risalita derivanti dall’onda alto-pressoria azzorriana in defilamento ed elevazione sull’Europa occidentale che andrebbe a provocare proprio un parziale allungamento di parte del Vortice Polare verso le medie-basse latitudini:

Andamento dell’Indice AO (Arctic Oscillation). Fonte: NOAA

Infine andiamo a dare un’occhiata alle attuali Ensamble del modello ECMWF sia a 500hpa e sia a 850hpa che mostrano un segnale abbastanza evidente, nonostante parliamo di oltre 200 ore: ovvero la tendenza dell’alta pressione delle Azzorre a defilarsi ed elevarsi sull’Europa occidentale, provocando la discesa di correnti fredde artico-continentali che inizierebbero ad interessare l’Europa orientale:

Ensamble Moyenne geopotenziali a 500hpa e pressione al suolo per venerdì 5 marzo. ECMWF – Meteociel –
Ensamble Moyenne temperature a 8500hpa e pressione al suolo per venerdì 5 marzo. ECMWF – Meteociel –

In conclusione è doveroso ricordare che quella appena illustrata in tale articolo di analisi non è una previsione e nè una tendenza dato che parliamo di target temporali anche fino a 10-15 giorni, ma è solo una possibile bozza sinottica a larga scala, frutto anche di vari outpout teleconnettivi, che dovrà trovare ancora tante conferme e affinamenti nel merito, soprattutto sull’eventuale coinvolgimento della nostra Penisola nelle sue varie modalità e scale di intensità che scopriremo man mano eventualmente solo attraverso gli outpout della modellistica previsionale. Dunque non ci resta che attendere gli sviluppi futuri che andremo a commentare e analizzare come sempre passo dopo passo. Restate connessi su Meteo In Diretta

Articolo di Alberto Fucci del 23 Febbraio 2021 alle ore 18:58

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