Struttura di una supercella

Nubi scure in rotazione, venti intensi, precipitazioni violente. Una supercella è uno dei fenomeni atmosferici più impressionanti e pericolosi nei quali è possibile imbattersi.

Nonostante siano molto simili, una supercella esibisce delle precise caratteristiche rispetto ad un comune temporale.

Fotografia di una supercella, spesso associata alla formazione di tornado

I meccanismi di innesco sono in realtà gli stessi.  In una configurazione instabile, aria calda e umida a contatto con il suolo tende a salire velocemente verso l’alto. Nella salita, il vapore acqueo comincia a condensare e a formare una nube, che diviene sempre più imponente se il carburante necessario (calore e umidità) è a disposizione. Talvolta la risalita è così vigorosa da spingere l’aria oltre la tropopausa. Quando questo accade, si verifica la formazione degli overshooting top (figura in basso), zone limitate in cui la nuvola riesce, anche se per poco tempo, a svilupparsi in stratosfera. Qui infatti l’aria è particolarmente secca e tende a far evaporare velocemente le particelle di ghiaccio e acqua della nube.


Schema di una supercella

La differenza sostanziale rispetto ad un comune temporale consiste nel fatto che una supercella è una struttura in rapida rotazione rispetto ad una bassa pressione. L’aria, durante la risalita, ruota su sé stessa avviluppandosi attorno ad un asse e dando vita ad un vortice detto mesociclone, riconoscibile dalle striature lungo il corpo della nube. Proprio questa rotazione permette alla supercella di spostarsi in modo spesso indipendente da altre strutture temporalesche a cui inizialmente è associato.

Inoltre, la variazione di intensità del vento con la quota, favorisce la formazione e la durata del mesociclone determinando l’inclinazione tipica della struttura. In queste condizioni, grazie alla rapida rotazione,
aumenta fortemente la probabilità di formazione dei tornado, proprio nella zona alla base del mesociclone. Qui le precipitazioni diventano intense e spesso assumono carattere grandinigeno.

Solitamente l’eventuale tromba di aria e le intense precipitazioni sono precedute da particolari nubi dette Tail Cloud e Wall Cloud (figura in basso).

Wall Cloud

Infine, quando la pioggia si è esaurita e i venti si placano, il cielo appare ricoperto di nubi basse (flanking line) che non producono precipitazione.

A questo punto, il peggio è passato!

Articolo di Stefano Della Fera del 02 Giugno 2019 alle ore 11:20

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