Eruzione catastrofica del “Volcan de Fuego” in Guatemala : morte e distruzione!

È la seconda eruzione del 2018 per il Volcan de Fuego, questa volta con un’intensità che ha pochi confronti nella storia. Almeno 69 le vittime, centinaia di feriti gravi, ma il bilancio è destinato purtroppo ancora a salire nettamente.

E’ una catastrofe di dimensioni epocali : il Volcan de Fuego, nel sud-ovest del Guatemala, è esploso violentemente nella giornata di domenica 3 giugno, un’eruzione che, di queste proporzioni nello Stato, non ha precedenti negli ultimi 44 anni almeno e che ha seppellito, sotto ceneri e lava, interi paesi nei suoi dintorni, causando la morte di almeno 69 persone, anche se è un bilancio destinato a salire nettamente nei prossimi giorni. Basti pensare che delle 69 vittime accertate per ora, solo 17  sono stati identificati, a causa delle ceneri incandescenti e della lava che ha sfigurato le vittime. Centinaia risultano essere i feriti, tra cui diverse decine in condizioni gravissime. Alcuni esperti temono che potrebbero esserci addirittura circa tremila persone rimaste sotto le ceneri

La situazione, a distanza di circa 48 ore, è ancora molto drammatica. Diverse testimonianze riportano che molte persone sono state letteralmente inghiottite dalle nubi di ceneri, e di cui non si ha più traccia. La popolazione si è resa conto dell’eruzione dalla mattina di domenica 3 giugno, in quanto in cielo si è vista innalzarsi una densa nube di polveri e ceneri, ma addirittura le autorità locali non hanno intravisto, nell’attività vulcanica mattutina, un potenziale e imminente pericolo e quindi non hanno ritenuto necessario fare evacuare le popolazioni alle pendici del vulcano.

La situazione poi è degenerata nettamente nelle ore pomeridiane di domenica 3 giugno quando, una serie di violentissime esplosioni, hanno lanciato in cielo, a migliaia di metri d’altezza, una grande quantità di materiale, che è poi ricaduto sui paesi che circondano la montagna raggiungendo anche la Capitale, Guatemala City, a circa 30 km dal vulcano.

L‘eruzione è stata di grosse proporzioni e non ha lasciato scampo agli abitanti alle pendici del vulcano che non hanno avuto nemmeno il tempo di fuggire. I danni maggiori sono stati causati dalla nube piroclastica, ovvero un vasto fronte di cenere e gas ad altissime temperature che, pochi istanti dopo l’esplosione del vulcano, si è gettata a gran velocità in tutte le direzioni bruciando ogni cosa incontrasse sulla sua strada. Spaventose e terrificanti le immagini che arrivano dal Guatemala che riportano alla mente il disastro di Pompei. Eccone alcune :

Le conseguenze della disatrosa eruzione del Vulcan de Fuego, in Guatemala, America centrale nella giornata di domenica 3 giugno.

Le conseguenze della disatrosa eruzione del Volcan de Fuego, in Guatemala, America centrale nella giornata di domenica 3 giugno.

Le conseguenze della disatrosa eruzione del Volcan de Fuego, in Guatemala, America centrale nella giornata di domenica 3 giugno.

Le conseguenze della disatrosa eruzione del Volcan de Fuego, in Guatemala, America centrale nella giornata di domenica 3 giugno.

La disatrosa eruzione del Volcan de Fuego, in Guatemala, America centrale nella giornata di domenica 3 giugno.

La disatrosa eruzione del Volcan de Fuego, in Guatemala, America centrale nella giornata di domenica 3 giugno.

La disatrosa eruzione del Volcan de Fuego, in Guatemala, America centrale nella giornata di domenica 3 giugno.

La disatrosa eruzione del Volcan de Fuego, in Guatemala, America centrale nella giornata di domenica 3 giugno.

Le conseguenze della disatrosa eruzione del Volcan de Fuego, in Guatemala, America centrale nella giornata di domenica 3 giugno.

Le conseguenze della disatrosa eruzione del Volcan de Fuego, in Guatemala, America centrale nella giornata di domenica 3 giugno.

L’Istituto di Vulcanologia e Meteorologia del Guatemala ha reso noto che, nella mattinata di oggi, martedì 5 giugno 2018, il vulcano ha registrato dalle 8 alle 10 esplosioni moderate  all’ora, anche se la portata dell’attività è molto inferiore a quella registrata nella giornata di domenica.

Nelle prossime ore la situazione, geologicamente parlando, è prevista tornare gradualmente alla normalità, secondo studi di esperti che affermano: “Il rischio di nuove eruzioni della portata di domenica 3 giugno è molto limitato, di conseguenza, nel corso dei prossimi giorni si potranno svolgere con maggiore tranquillità le operazioni di soccorso

Ci auguriamo davvero, con tutto il cuore, che possa essere così.

 

Articolo di Alberto Fucci del 05 Giugno 2018 alle ore 20:37

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