Record di caldo in Antartide declassato dalla WMO

Nel caldo mese di marzo 2015, il continente antartico ha visto schizzare le temperature a livelli record. Una stazione meteo ceca, con i suoi 17,9 °C di temperatura massima registrati il 23 marzo, minacciava di scalzare dal podio il record ufficiale assoluto di 17,5 °C del 24 marzo, che appartiene a una vicina stazione argentina. Uno studio dettagliato della WMO ha però stabilito una volta per tutte la verità, confermando il record del 24 marzo.

Le due regioni polari, Artico e Antartico, si stanno scaldando a ritmi forsennati a causa del global warming, come ormai accertato da numerosi studi. In particolare, una delle zone che ha visto salire maggiormente le temperature negli ultimi decenni – quasi 3 °C in 50 anni – è la Penisola Antartica, la lingua di terra e ghiaccio che si estende verso il Sudamerica.

Nel mese di marzo 2015 (poco dopo la fine dell’estate australe), due stazioni meteo ubicate all’estremità nord della penisola, a poche decine di chilometri l’una dall’altra (vedi mappa qui sotto), hanno registrato i valori di temperatura più alti della serie meteorologica dell’intero continente antartico: la stazione automatica della Repubblica Ceca installata presso Davies Dome ha raggiunto 17,9 °C di massima il 23 marzo, mentre la stazione argentina presso la base di ricerca Esperanza ha raggiunto i 17,5 °C il giorno dopo.

Mappa dell’Antartide in proiezione polare. Le due stazioni meteorologiche sono situate a pochi km di distanza l’una dall’altra a una latitudine di 64,4° sud circa, e la loro ubicazione è contrassegnata dal pallino verde.

I due valori, caldissimi per la regione e per il periodo, sono stati causati da un promontorio di alta pressione che si è allungato in direzione nord-ovest–sud-est – da notare che un promontorio si estende da nord a sud nell’emisfero australe, contrariamente al nostro emisfero! – fino a raggiungere la Penisola Antartica, facendo innalzare le temperature a livelli notevolmente elevati anche in quota (vedi mappe sottostanti di geopotenziale e temperatura a 850 hPa).

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Mappa di geopotenziale a 500 hPa relativa alla regione antartica e alle ore 12 UTC del 23 marzo 2015. Fonte: modello GLOBO (ISAC-CNR).

Mappa di temperatura a 850 hPa relativa alla regione antartica e alle ore 12 UTC del 23 marzo 2015. Fonte: modello GLOBO (ISAC-CNR).

Fin qui, niente di strano. Uno immaginerebbe che il record spetti di diritto alla stazione ceca, ma non è stato così. È intervenuta l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO, dall’inglese World Meteorological Organization) che, com’è prassi in casi del genere in cui viene stabilito un nuovo record storico, ha provveduto a studiare attentamente i dati della stazione meteo ceca (così come quelli della stazione argentina, che però non essendo automatica garantisce un’affidabilità maggiore per via della manutenzione costante a cui è sottoposta). Il risultato dell’indagine, comunicato proprio lo scorso 4 maggio in via ufficiale, è stato un adeguamento del valore registrato verso il basso, 17,0 °C ± 0.2 °C, e quindi un declassamento del record.

La commissione della WMO che ha analizzato la questione, composta da esperti di meteorologia e climatologia polare, ha basato la sua decisione sull’elevata probabilità che la stazione ceca abbia sovrastimato la temperatura reale dell’aria a causa della bassa velocità del vento e dell’elevata radiazione solare proveniente, oltre che dal cielo, dalla superficie ghiacciata sottostante, che com’è noto possiede un’alta capacità riflettente.

Il record storico del continente antartico appartiene quindi di diritto, e una volta per tutte, alla stazione argentina, con i suoi 17,5 °C, mentre quello della stazione ceca risulta ora il secondo valore più alto mai registrato in Antartide. Una decisione come quella presa dalla WMO può sembrare a prima vista un tecnicismo ma è in realtà molto importante: l’esistenza di un database il più vasto ed accurato possibile di tutti i valori estremi mai registrati in ogni parte del mondo è infatti vitale per comprendere al meglio i processi fisici che influenzano il meteo e il clima del nostro pianeta, le loro variazioni naturali e i loro cambiamenti dovuti all’uomo. Per questo motivo la WMO convalida soltanto misurazioni di altissima qualità, e solo dopo un attento studio che escluda possibili errori di misura o influenze esterne. L’archivio WMO degli estremi meteorologici e climatici relativi all’intero pianeta è liberamente consultabile, per chi volesse approfondire.

Articolo di Enrico Di Muzio del 06 Maggio 2018 alle ore 20:13

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