Medio-lungo termine : Italia preda del flusso perturbato atlantico. Alta pressione scandinava, possibili conseguenze?

Continuo “via vai” di perturbazioni atlantiche per la prima decade mensile. Intanto nel lungo termine spunta l’alta pressione scandinava con possibili discese gelide su parte dell’Europa orientale. E per il Mediterraneo e l’Italia?

Il 2018 è debuttato con l’abbassamento del flusso perturbato atlantico che ha pilotato una perturbazione nord-atlantica in azione dapprima al nord Italia e poi attualmente ancora al centro-sud con piogge, rovesci e quota neve in temporaneo calo anche sugli Appennini centrali e parte di quelli meridionali, sin verso i 1200 mt mediamente. Tale perturbazione tenderà ad esaurire la sua influenza entro la giornata odierna, apportando un miglioramento anche al centro-sud per la giornata di domani 3 gennaio. Ma l’Italia continuerà ad essere soggetta ad un continuo “via vai” di perturbazioni atlantiche, data la configurazione barica venutasi a creare propensa all’abbassamento del flusso zonale atlantico, il quale si sta mostrando molto teso e con velocità di rotazione e di avanzamento verso est meritevoli di appunto.

Mentre nella giornata di domani, abbiamo detto, si registrerà un miglioramento delle condizioni meteo al centro-sud, già al settentrione il tempo tenderà nuovamente a peggiorare per una nuova perturbazione atlantica, questa volta più modesta e che sarà in grado di mostrarsi più attiva soprattutto sulle aree alpine, apportando nuove nevicate tra domani e il 4 gennaio, segnatamente su Alpi piemontesi, lombarde, e poi anche su Alpi orientali ivi fino a quote medio-basse, sin verso i 500-600 mt. Nella notte tra il 3 e il 4 gennaio qualche debole pioggia sarà possibile nuovamente anche sul centro-sud, dopo il temporaneo miglioramento che avverrà nella prima parte di domani, ma le temperature tenderanno ad aumentare nuovamente relegando la quota neve solo sulle cime appenniniche dai 1800-2000 mt. Ecco le immagini modellistiche riferite a tale prossimo step :

Configurazione barica prevista per il 3 gennaio 2018 :  Nuova modesta perturbazione atlantica in azione. Fonte : GFS06Z del 02/01/2018 -Meteociel-

Configurazione barica prevista per il 3 gennaio 2018:
Nuova modesta perturbazione atlantica in azione.
Fonte : GFS06Z del 02/01/2018 -Meteociel-

Precipitazioni nevose previste sulle Alpi per la sera del  Fonte : GFS06z LAM ITALIA -Meteociel -

Precipitazioni nevose previste sulle Alpi per il pomeriggio del 3 gennaio.
Fonte : GFS06z LAM ITALIA -Meteociel –

Precipitazioni nevose previste sulle Alpi per la tarda serata del 3 gennaio. Qualche pioggia raggiungerà nuovamente parte del centro-sud Fonte : GFS06z LAM ITALIA -Meteociel

Precipitazioni nevose previste sulle Alpi per la tarda serata del 3 gennaio. Qualche pioggia raggiungerà nuovamente parte del centro-sud
Fonte : GFS06z LAM ITALIA -Meteociel

A partire dalla giornata dell’Epifania e per almeno i due giorni a seguire, invece, la situazione diventerà più importante, in quanto avremo l’innalzamento in Oceano Atlantico di una propaggine dell’Alta pressione delle Azzorre che provocherà la discesa meridiana anche di aria fredda dall’Europa settentrionale sulla Spagna e parte dell’Europa occidentale, aria fredda che andrà ad associarsi con una nuova perturbazione atlantica. Tuttavia la posizione troppo occidentale di tutta la struttura perturbata e dell’aria fredda causerà, gioco-forza, la risalita di correnti di aria molto miti dall’Africa settentrionale al centro e sud Italia con temperature che, in tale fase, si collocheranno su valori decisamente al di sopra della media del periodo. La spinta verso est della struttura perturbata, dovrebbe comunque garantire il suo “sfondamento” sulle regioni settentrionali e parte di quelle centrali italiane, soprattutto tra il 7 e l’8 gennaio con nuove precipitazioni anche forti sul nord-ovest con neve abbondante o molto abbondante sull’intero Arco Alpino dai settori occidentali a quelli orientali, passando per quelli centrali. Aria leggermente più fredda raggiungerà anche parte delle regioni centrali, tuttavia non sufficiente per garantire, ad ora, nevicate in Appennino a quote interessanti, il sud sarà ancora alle prese con aria molto mite con temperature miti e fuori stagione, specie in quota, almeno fino al 9-10 gennaio. Ecco le immagini modellistiche riferite a tali step :

Configurazione barica prevista per il 3 gennaio 2018 :  Fonte : GFS06Z del 02/01/2018 -Meteociel-

Configurazione barica prevista per il 6 gennaio 2018 :
Fonte : GFS06Z del 02/01/2018 -Meteociel-

Configurazione barica prevista per il 3 gennaio 2018 :  Fonte : GFS06Z del 02/01/2018 -Meteociel-

Configurazione barica prevista per l’8 gennaio 2018 :
Fonte : GFS06Z del 02/01/2018 -Meteociel-

Precipitazioni anche forti previste al nord per la tarda serata del 7 gennaio. Qualche pioggia e rovescio raggiungerà anche parte delle centrali tirreniche Fonte : GFS06z LAM ITALIA -Meteociel

Precipitazioni anche forti previste al nord per la tarda serata del 7 gennaio. Qualche pioggia e rovescio raggiungerà anche parte delle centrali tirreniche
Fonte : GFS06z LAM ITALIA -Meteociel

Per quel che concerne il lungo termine, invece, c’è un elemento nuovo che spunta dalle elaborazioni modellistiche : la formazione di un’alta pressione sulla Scandinavia con tendenza a scissione del Vortice Polare Troposferico in 2 lobi : un lobo canadese e un lobo siberiano, quest’ultimo inizierebbe a far sentire la sua azione con possibili e future discese di aria gelida continentale su Russia e parte dell’Europa orientale per la seconda decade di gennaio. Per quel che concerne il resto dell’Europa orientale e il Mediterraneo  ad ora non sono previste ondate di gelo e neve nel lungo termine, tuttavia è una dinamica da monitorare attentamente perché, se dovesse subire delle modifiche, non sarebbe utopia osservare l’avanzamento ancora più verso ovest, magari anche in direzione del Mediterraneo, di aria gelida continentale. Per far succedere questo l’Alta pressione scandinava avrebbe bisogno di essere sostenuta dall’Alta pressione delle Azzorre, la quale a sua volta dovrebbe cercare di “contenere” la spinta zonale del Vortice Polare canadese da ovest verso est facendo salire le sue vorticità in arricciamento verso nord : se avanza la spinta del flusso zonale collegato al Vortice Polare Canadese da ovest verso est, non possono avanzare troppo, da est verso ovest, le masse d’aria gelida continentali collegate al Vortice Polare Siberiano. Dinamica comunque che resta da monitorare e, che in caso di cambiamenti sostanziali per il lungo termine, non ci esimeremo a commentarli. Ad ora, ripetiamo, non sono previste dalle elaborazioni modellistiche, ondate di gelo sull’Italia e Mediterraneo almeno per i prossimi 10-12 giorni. Intanto ecco la sintesi grafica, di tutto ciò, dai due principali modelli meteorologici (GFS e ECMWF) per il lungo termine, ovvero a partire dal 10 gennaio :

Configurazione barica, su scala emisferica, prevista per il 3 gennaio 2018  Fonte : GFS06Z del 02/01/2018 -Meteociel-

Configurazione barica, su scala emisferica, prevista per il 10 gennaio 2018
Fonte : GFS06Z del 02/01/2018 -Meteociel-

Distribuzione termica a 1400 mt circa, su scala emisferica, prevista per il 3 gennaio 2018  Fonte : ECMWF00Z del 02/01/2018 -Meteociel-

Distribuzione termica a 1400 mt circa, su scala emisferica, prevista per il 12 gennaio 2018
Fonte : ECMWF00Z del 02/01/2018 -Meteociel-

Configurazione barica, su scala emisferica, prevista per il 3 gennaio 2018  Fonte : GFS06Z del 02/01/2018 -Meteociel-

Configurazione barica, su scala emisferica, prevista per il 10 gennaio 2018
Fonte : GFS06Z del 02/01/2018 -Meteociel-

Distribuzione termica a 1400 mt circa, su scala emisferica, prevista per il 3 gennaio 2018 Fonte : GFS06Z del 02/01/2018 -Meteociel-

Distribuzione termica a 1400 mt circa, su scala emisferica, prevista per il 10 gennaio 2018
Fonte : GFS06Z del 02/01/2018 -Meteociel-

Concludiamo tale articolo di analisi con la visione dell’Indice AO che mostra valori negativi per questa prima decade di gennaio, indicanti un Vortice Polare non compatto alle alte latitudini e in allungamento verso le medie latitudini. Tutto ciò è identificabile nel continuo “via vai” delle perturbazioni atlantiche di cui abbiamo parlato.

Andamento Indice AO. Fonte : NOAA

Andamento Indice AO. Fonte : NOAA

Per il prosieguo, c’è indecisione da parte degli spaghi dell’indice, con tendenza verso la neutralità di valori per un Vortice Polare, che come accennato,  potrebbe iniziare a scindersi in 2 lobi facilitato anche dall’Alta pressione scandinava iniziando a dar luogo a manovre invernali anche rilevanti su Russia e parte dell’Europa Orientale, zone dove sino ad ora la stagione invernale si sta mostrando alquanto mite. Occorrerà ritornarci essendo lungo termine e quindi trattandosi di carte con una più elevata possibilità di mutamenti. Rimanete connessi su www.meteoindiretta.it

 

 

 

Articolo di Alberto Fucci del 02 Gennaio 2018 alle ore 16:31

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