Europa e stati uniti divisi in due, tutta colpa della corrente a getto

Molti dei nostri lettori probabilmente si saranno accorti di come il mese di settembre sia risultato “a pelle” più freddo ed instabile di quanto teoricamente ci aspetteremmo. Questa “sensazione” è confermata dai dati ufficiali che vi mostriamo nell’immagine sottostante come anomalie, ovvero differenze tra le temperature osservate e le medie di riferimento calcolate su base trentennale.

Nella figura, che è riferita alle ultime 2 settimane, tonalità giallo-rosse indicano più caldo del normale, mentre tonalità blu-verdi indicano il contrario.

Anomalie temperature per l'ultima settimana sull'Europa

Anomalie temperature per l’ultima settimana sull’Europa

Notate come l’Europa occidentale sia stata interessata da temperature fino a 5 gradi più basse del normale, mentre gran parte degli stati orientali, compresa buona parte della Russia, abbiano vissuto un periodo caldo. 

Un andamento simile è visibile anche nelle temperature misurate sugli stati del nord America. Analizzando la figura sottostante si nota infatti come gli stati uniti siano divisi quasi perfettamente a metà da anomalie negative e positive con valori decisamente comparabili a quelli europei.

Anomalie temperature per l'ultima settimana sul nord America

Anomalie temperature per l’ultima settimana sul nord America

Questi estremi “termici” sono legati fortemente alla circolazione dei venti in alta quota.

Sappiamo che intorno ai 10 km di altitudine, valore che cambia a seconda della latitudine considerata, scorre un “fiume” di aria fredda che può raggiungere velocità oltre 300 km/h: la corrente a getto. Nei meandri di questa corrente, che seguono la dinamica di onde in atmosfera, si formano spesso basse pressioni a causa della contemporanea discesa di aria fredda dal polo nord e risalita di aria calda dai tropici.

Analizzando la posizione ed intensità della corrente a getto che abbiamo graficato e riportato nell’immagine sottostante è possibile riconoscere due principali “anse” proprio in corrispondenza degli stati uniti (in alto a sinistra) e del continente europeo (in basso). Se ad ovest di queste anse viene favorita la discesa di aria fredda, e quindi il mantenimento di temperature mediamente più basse, ad est la corrente in quota induce il trasferimento di aria calda verso nord e quindi il mantenimento di temperature mediamente più calde.

Media dei venti in alta quota calcolata per l'ultima settimana dai dati di reanalisi NCEP

Media dei venti in alta quota calcolata per l’ultima settimana dai dati di reanalisi NCEP

Ecco quindi spiegata la causa dei contrasti termici sull’Europa e sugli Stati Uniti: due ondulazioni delle correnti in alta quota che hanno favorito il mantenimento di condizioni anomale per un periodo relativamente lungo. 

Articolo di Guido Cioni del 26 Settembre 2017 alle ore 16:27

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