Atlantico in gran forma, fabbrica un vortice dopo l’altro

Osservando l’Europa dall’alto in queste ore c’è l’imbarazzo della scelta nel decidere di cosa voler discutere. Analizzando la curvatura di quello stretto banco di nuvole che si estende dalla costa Azzurra fino a nord dell’Inghilterra è facile immaginarsi il contrasto stridente tra l’aria fredda ed umida proveniente dal Nord Atlantico e l’aria stabile legata all’alta pressione che campeggia sul Nord Europa. Si riesce persino ad intravedere la stretta insenatura che l’aria in alta quota è costretta a percorrere verso Sud per poi risalire frettolosamente verso Nord all’altezza della Francia. Ed è proprio in questa insenatura che si è sviluppata una nuova bassa pressione, ben visibile in basso a sinistra nell’immagine sottostante.

Ultima immagine satellitare nel campo del visibile disponibile per l’area Europea

Ingrandendo ulteriormente il centro di questa bassa pressione si riescono a distinguere alcune caratteristiche che erano già evidenti nell’immagine originale: sul ramo settentrionale della bassa pressione si sono formati alcuni piccoli vortici che, seguendo la curvatura dei venti, vengono trasportati lungo il margine del vortice più grande. Questi disturbi si sono originati molto probabilmente nel lato meridionale della bassa pressione e sono stati portati verso nord dagli intensi venti che ivi scorrono, potendosi amplificare solamente quando il vento tende a diminuire.

Immagine satellitare ed analisi dei venti per il pomeriggio di domenica

L’immagine satellitare di questo sistema, decisamente meno “paurosa” rispetto a quelle degli Uragani, non rende giustizia alla sua struttura, che nelle ultime ore ha mostrato nuovi segni di accrescimento. La combinazione dell’immagine satellitare nel vapore acqueo e dell’altezza della tropopausa (quello strato che divide la parte di atmosfera dove avvengono quasi tutti gli eventi meteorologici dalla parte superiore) mostra una vistosa discesa di aria fredda e secca dagli altri strati. Proprio a ridosso della Spagna, la tropopausa, che di solito arriva a decine di chilometri in altezza, è scesa fino a 850-900 hPa, ovvero circa 1-2 km.