Ieri in questo articolo, abbiamo accennato la presenza di un fronte freddo, che si era portato sulle coste del Centro Europa e che ci avrebbe fatto visita per il weekend dell’Immacolata. Oggi, come promesso, vediamo di approfondire la definizione e le caratteristiche principali di un fronte. Questo è un concetto fisico utilizzato per descrivere la linea di demarcazione che si crea tra due masse d’aria con caratteristiche molto diverse (temperatura, umidità, provenienza…). Sulle carte meteorologiche, nonché in televisione, i fronti sono rappresentati con linee intervallate da triangoli o semicerchi, per indicare rispettivamente fronti freddi e fronti caldi.
Carta Sinottica al suolo. Notate i fronti caldi e freddi associati alla depressione sul Nord Europa.
Si differenziano principalmente per le diverse caratteristiche di massa d’aria che si fronteggiano. Il fronte caldo, infatti, è la linea ideale che delimita al suolo l’invasione di aria più calda verso aree precedentemente occupate da aria fredda. Oltre il fronte, l’aria più calda, in quanto più leggera, tende a “salire” sopra all’aria fredda presente: questa è la tipica situazione che si forma quando una perturbazione atlantica lambisce le regioni del Nord interessate da giorni di inversioni termiche. L’aria fredda presente nei bassi strati forma un “cuscinetto” ideale per lo sviluppo di precipitazioni nevose (ne parleremo meglio in un altro articolo). Viceversa il fronte freddo è la linea che delimita al suolo un avanzamento di aria fredda verso aree prima occupate da aria più calda. Stavolta l’aria fredda, più pesante, penetra sotto all’aria calda come un cuneo e la solleva violentemente. Salita significa, usualmente, condensazione e quindi formazione di grandi nubi cumuliformi che poi possono dare luogo a precipitazioni.
Dettaglio delle caratteristiche dei fronti caldo e freddo.
I fronti sono una delle poche caratteristiche che devono esse tracciate “a mano” dai meteorologi su carte, usualmente di pressione e temperatura, e sono una delle figure atmosferiche più importanti. Una volta identificati, infatti, permettono di prevedere in molto più immediato ed intuitivo l’arrivo di masse d’aria calde o fredde, e anche la formazione di precipitazioni. Da sottolineare, infine, che esistono teorie di facile comprensione che legano la genesi dei fronti all’evoluzione delle perturbazioni tipiche anche delle nostre zone. Appuntamento ad oggi pomeriggio col commento sul tempo odierno.