Dove e perché farà caldo? La risposta non è ovvia…

Ad una prima analisi potrebbe sembrare che l’ondata di caldo prevista nei prossimi giorni, e già in atto, sia legata solo all’arrivo di aria calda dal Nord-Africa. In realtà la situazione non è così semplice.

Se si analizzano infatti le mappe delle temperature previste in quota ed alla superficie per i prossimi giorni si notano differenze sostanziali tra le zone più calde (e più fredde):

  • le zone interessate da temperature molto alte sembrano essere più ampie alla superficie che in quota,
  • la temperatura alla superficie mostra una variabilità molto più ampia, soprattutto passando tra terra e mare, che invece manca in quota,
  • spesso le zone più calde alla superficie non sono associate a quelle più calde in quota.
Temperatura in quota ed alla superficie prevista per il prossimo 2 Luglio

Temperatura in quota ed alla superficie prevista per il prossimo 2 Luglio

Questo perché la temperatura alla superficie non è legata solamente alla temperatura in quota: vari fattori, tra i quali la presenza di alte o basse pressioni, il vento a scala locale e regionale, il cambiamento del tipo di superficie (e molti altri) contribuiscono alla variazione della temperatura in superficie.

Fare una previsione significa riuscire a selezionare gli elementi preponderanti che più influenzano l’evoluzione nel tempo di una certa variabile, come la temperatura alla superficie. Nel caso particolare del periodo in atto risulta chiaro come l’arrivo di aria calda in quota costituisca la componente principale del riscaldamento al suolo. Tuttavia, buona parte del riscaldamento è dovuta anche ad un effetto a scala più ampia. La presenza di una vasta area di alta pressione permette l’instaurarsi di moti di subsidenza, che portano l’aria a “cadere” verso il basso e ad accumularsi alla superficie. Questo causa, tra i molti effetti, il riscaldamento dell’aria dovuto all’aumento di pressione (più un gas si comprime più la sua temperatura aumenta).

Schematica della divergenza/convergenza in quota ed alla superficie associata ad alte e basse pressioni

Schematica della divergenza/convergenza in quota ed alla superficie associata ad alte e basse pressioni

Inoltre, l’accumulo di aria alla superficie aumenta la concentrazione di inquinanti, dato che l’aria può ristagnare per molti giorni, soprattutto nelle pianure circondate da montagne, fino all’intervento di qualche perturbazione passeggera.

E’ proprio questo l’aspetto dell’evoluzione prevista che spaventa di più… 

Articolo di Guido Cioni del 29 Giugno 2015 alle ore 17:57

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