Uragani dall’Atlantico verso il Mediterraneo? Facciamo chiarezza…

In una fase di “stasi” meteorologica come quella attuale, è molto difficile cercare di lanciare notizie che ottengano una grande visibilità. Per sopperire a questa mancanza di attenzioni, i principali mezzi di comunicazione utilizzano un trucco che permette di ottenere maggiore visibilità, sacrificando spesso la serietà e l’attendibilità scientifica. Per questo si sente parlare di “inverno apocalittico” a mesi di distanza, “trombe d’aria diffuse” senza considerare che si tratta di fenomeni non predicibili con precisione e di “uragani che arrivano dall’Atlantico”. Questo modo di fare informazione, basato sul principio secondo il quale vince il giornalista che urla di più, si è molto diffuso negli ultimi anni, a causa di un continuo rigetto scientifico da parte dell’Italiano medio. Negli ultimi giorni sul web hanno spopolato articoli sul fantomatico arrivo di un Uragano “direttamente dall’Atlantico nel Mediterraneo”, che porterebbe trombe d’aria (?!), nubifragi e temperature “polari”.

Niente di più errato, e cerchiamo di capire il perché.

Sappiamo che il “bello” e “cattivo” tempo (anche se si tratta di due concetti altamente soggettivi…) sono direttamente legati al movimento rispettivamente delle alte e basse pressioni. Con questi due termini si indicano semplicemente delle zone ove l’aria, per vari motivi, ha densità maggiore (alta pressione) o minore (bassa pressione) dell’ambiente circostante. La formazione di queste aree caratterizzate da forti disomogeneità è dovuto principalmente alla presenza di una distribuzione della radiazione solare variabile tra poli ed equatore. I sistemi di bassa ed alta pressione nascono quindi come mezzi di ripristino dell’equilibrio da uno stato iniziale instabile: in altre parole, tali sistemi ridistribuiscono il surplus (o la mancanza) di calore in Atmosfera dovuto al diverso riscaldamento da parte del sole. Tralasciando le Alte pressioni, che per ovvi motivi risultano meno “interessanti”, i sistemi depressionari (basse pressioni) si dividono principalmente tra sistemi tropicali ed extra-tropicali. I primi, che come è facile intuire nascono a latitudini tropicali, sono “alimentati” dal contrasto di temperatura presente tra le acque molto calde degli oceani a queste latitudini: si tratta di variazioni verticali. Al contrario, i sistemi extra-tropicali traggono la loro energia dalla variazione della temperatura in orizzontale, ovvero dalla naturale diminuzione di temperatura che si incontra andando dall’equatore verso i poli, e si formano principalmente alle medie latitudini. Ovviamente, non si tratta di una classificazione rigida, e dunque esistono sistemi che possiedono caratteristiche miste dei due tipi, o che passano da un tipo all’altro durante la loro evoluzione.

Un esempio di sistema extra-tropicale, caratterizzato da una struttura altamente simmetrica, dovuta alla presenza di discontinuità (fronti caldi e freddi)

Un esempio di sistema extra-tropicale, caratterizzato da una struttura altamente Asimmetrica, dovuta alla presenza di discontinuità (fronti caldi e freddi)

L'uragano Floyd, un classico esempio di sistema tropicale caratterizzato da una struttura simmetrica e la presenza di occhio e bande spiraleggianti

L’uragano Floyd, un classico esempio di sistema tropicale caratterizzato da una struttura simmetrica e dalla presenza di un occhio contornato da bande nuvolose spiraliformi

Il tanto citato Uragano Gonzalo è proprio di questo tipo: si tratta di un ciclone tropicale (la classificazione più generale che comprende Uragani e Tifoni) che, sospinto verso acque più fredde, effettuerà una transizione verso una struttura extra-tropicale, ben prima di giungere in Europa. Tuttavia, nonostante la perdita delle sue caratteristiche tropicali, questo sistema influenzerà INDIRETTAMENTE l’evoluzione meteorologica in tutta l’area Europea. Infatti l’Atmosfera è un sistema complesso dove una lontana perturbazione causa un’altra perturbazione di “segno” opposto in una diversa zona del globo. Il suo arrivo genererà una catena di eventi che, probabilmente, porteranno ad un calo termico e ad una breve parentesi perturbata sulle nostre regioni. Si tratterà semplicemente di una delle tante “ordinarie” perturbazioni che ogni settimana investono il nostro paese, pur avendo una storia decisamente interessante.

A questo proposito possiamo citare Antonio Fogazzaro, uno dei mancati premio Nobel per la letteratura, che nel 1912 scriveva:

“E’ stato detto, ed è vero, che spostando col soffio un atomo di polvere si esercita una influenza sul corso del sole e della luna. Tutto si collega nell’universo, senza limite alcuno, benché sia limitata nell’uomo la facoltà di osservare queste relazioni delle cose. “

Articolo di Guido Cioni del 19 Ottobre 2014 alle ore 18:26

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