Il meraviglioso spettacolo delle stalattiti sottomarine, i Brinicles

Rinfreschiamoci dalla calura di fine estate con un po’ di…ghiaccio.

Guardando l’animazione che vi proponiamo di seguito verrà forse da chiedervi chi è l’artista dietro questo cartone animato.

Timelapse della formazione del “Brinicle”

In realtà l’animazione è composta di fotografie realmente scattate dal fotografo Hugh Miller sotto alla banchisa antartica, nei pressi della stazione americana McMurdo, in un periodo di circa 12 ore . Si tratta di una importantissima testimonianza della formazione di un “Brinicle“, ovvero una “stalattite” sottomarina, che vediamo raffigurata nel fermo immagine sottostante.

Immagine del Brinicle sul fondare marino

Immagine del Brinicle sul fondare marino

Ma come si creano queste straordinarie formazioni naturali?

Quando il ghiaccio marino si forma durante l’inverno il sale contenuto nell’acqua viene espulso come impurità e rimane concentrato in “sacche”  di acqua salmastra racchiuse dentro al ghiaccio. Queste sacche rimangono allo stato liquido-viscoso proprio grazie alla presenza del sale che abbassa il punto di congelamento dell’acqua: per questo viene cosparso in inverno sulle strade coperte di neve.

Nel corso dei giorni il liquido si raffredda ulteriormente e raggiunge temperature inferiori a quelle dell’acqua marina, aumentando ulteriormente la sua densità e muovendosi verso il basso. Una volta arrivato sul fondo della banchisa, il liquido penetra nell’acqua di mare e continua a muoversi verso il fondale grazie alla sua maggiore densità (e quindi maggiore peso). Si tratta dello stesso concetto per il quale l’aria riscaldata dal suolo tende a salire e, eventualmente, a formare nuvole.

Data la bassa temperatura del fluido, l’acqua nelle vicinanze del fluido in caduta tende a congelare velocemente, formando un vero e proprio tubo di ghiaccio che può raggiungere il fondale marino, come mostrato nell’immagine sottostante. 

Immagine del Brinicle sul fondare marino

Immagine del Brinicle sul fondare marino

Il congelamento è talmente rapido ed irreversibile che ogni forma marina al suolo viene immobilizzata ed uccisa dal drastico cambio di temperatura. Per questo motivo è stato soprannominato anche come il “dito ghiacciato della morte”. Le vittime sono spesso costituite da stelle marine in movimento sul fondale, come mostrato nel video all’inizio dell’articolo.

Articolo di Guido Cioni del 29 Agosto 2016 alle ore 19:52

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