Dal cemento all’Infrastruttura Verde..

Strategie di mitigazione dei danni provocati dall’impermeabilizzazione del suolo!

L’impermeabilizzazione del suolo è la costante copertura di un’area di terreno e del suo suolo con materiali impermeabili artificiali, come asfalto e cemento. Può essere interpretato come uno dei processi di maggiore degrado del suolo e la ragione che principalmente ha portato all’impermeabilizzazione di vaste aree geografiche è l’occupazione di terreno, legata all’espansione delle città e delle infrastrutture a spese dell’agricoltura. Cementificando inoltre è noto ormai che viene influenzata la biodiversità del sottosuolo e di superficie, e considerando che gli scienziati hanno stimato che circa un quarto delle specie esistenti sul nostro pianeta vivono nei suoli, si tratta di una quantità di biodiversità considerevole!. Il ruolo dei microrganismi nel suolo è per lo più fondamentale, poiché essi contribuiscono al sequestro e allo stoccaggio di carbonio.

In aggiunta, impermeabilizzare implica una netta riduzione dell’evapotraspirazione nelle aree urbane a causa della perdita di vegetazione e un maggior assorbimento di energia solare dovuto alle superfici scure asfaltate o in calcestruzzo, ai tetti e alle pietre, che contribuiscono in maniera significativa, in aggiunta al calore prodotto dal traffico, a produrre l’effetto nato come “isola di calore urbana”.

Ecco dunque che la pianificazione territoriale può svolgere un ruolo importante nel favorire un uso più sostenibile dei terreni, orientandosi verso pratiche atte a limitare, mitigare e compensare l’impermeabilizzazione del suolo.

Un modo per aumentare l’infiltrazione di acqua piovana potrebbe essere ad esempio usare materiali e superfici permeabili nelle costruzioni, in quanto essi riducono lo scorrimento di acqua superficiale, riducendo il deflusso di acqua piovana che inquina i corsi d’acqua; riducono i costi di depurazione e aiutano a rigenerare le falde acquifere; alleviano il carico sui sistemi di canalizzazione idrica; permettono l’evaporazione e quindi il raffreddamento urbano, mitigando l’effetto “isola di calore” e contengono il rischio di alluvione ed erosione. L’infiltrazione di acqua piovana nei suoli fa sì che essa impieghi più tempo per raggiungere i fiumi, riducendo la portata e quindi il rischio di inondazioni. Nelle città dove il suolo è molto impermeabilizzato, la capacità del sistema fognario può non risultare sufficiente per l’elevato deflusso idrico, provocando inondazioni in superficie.

Inoltre politiche di riforestazione potrebbero contribuire positivamente sull’intero ecosistema in quanto l’elevata densità di arbusti e alberi assorbe meno calore di materiali convenzionali, ad esempio asfalto, contribuendo quindi ad abbassare la temperatura dell’aria circostante e a diminuire la quantità di energia necessaria per il raffreddamento ; assorbe notevoli quantità di polvere e inquinanti dell’aria, riducendo “l’effetto serra” ed agisce come filtro sia per parassiti e insetti, sia per l’inquinamento acustico della città.

E’ da qui che nasce l’idea di Infrastruttura Verde, in cui si intende una rete di spazi verdi di alta qualità e con ottime caratteristiche ambientali. Comprende aree naturali oltre che elementi artificiali rurali e urbani come spazi verdi nella città, zone di riforestazione, ponti verdi, tetti verdi, strade e corridoi, parchi, terreni agricoli pregiati, etc… Valorizzando l’infrastruttura verde sarà possibile continuare a costruire nel maggior rispetto possibile dell’ambiente.

 Fonte: “Orientamenti in materia di buone pratiche per limitare, mitigare e compensare l’impermeabilizzazione del suolo”