Giugno continua la serie di anomalie, è il quattordicesimo mese record consecutivo

Seppur con El Niño ormai in fase neutra, il mese di giugno 2016 è stato globalmente il più caldo nella serie storica che risale al 1880. Secondo il database della NOAA (l’ente statunitense per il monitoraggio dell’atmosfera e degli oceani) l’anomalia complessiva è stata di 0.90°C rispetto alla media del XX secolo. Anche NASA, l’agenzia spaziale statunitense, e JMA, l’agenzia meteorologica giapponese, hanno riportato un dato simile.

Si tratta del quattordicesimo consecutivo che ha fatto registrare anomalie mai osservate prima. La figura sottostante mostra le aree che sono state rispettivamente più fredde del normale (colori blu) e più calde del normale (colori rossi): inutile notare che il rosso vince sul blu praticamente ovunque. In particolare, le aree più calde sembrano essere state Indonesia, Medio Oriente e, ovviamente, l’oceano Pacifico a causa della presenza di El Niño.

Anomalie calde e fredde globali nel mese di giugno. Vengono indicate aree più calde o più fredde del normale (media)

Come già evidenziato più volte, sono le regioni artiche, ed in particolare la banchisa artica, a risentire maggiormente del riscaldamento. Secondo il NSIDC, centro statunitense per il monitoraggio della neve e dei ghiacci marini, giugno è stato il mese con la copertura minore in 38 anni di rilevamenti.

Per quanto riguarda il nostro paese, i dati ufficiali finalmente pubblicati dall’ISAC-CNR mostrano come giugno sia risultato più caldo del normale, ma con un’anomalia solo leggermente superiore a quella globale (+1.03°C). Questo suggerisce che, in realtà, l’Italia non ha contribuito in modo sostanziale ad aumentare il valore globale. La distribuzione spaziale delle anomalie mostra come le uniche aree in media siano state la Liguria, la parte più settentrionale di Piemonte e Lombardia, ed infine alcune aree di Sicilia e Calabria.

Anomalie di temperatura per il nostro paese dalla serie di dati dell’istituto ISAC-CNR

Dal punto di vista delle piogge, invece, la situazione è molto più variegata, come si intuisce dall’immagine sottostante. Mentre in Sardegna, Puglia, Sicilia e al nord-ovest sono mancate le piogge, le altre regioni hanno visto periodi molto piovosi, con anomalie che in Sicilia meridionale hanno superato il 300%, ovvero 3 volte la media trentennale di riferimento.