Nuovo picco nello scioglimento dei ghiacci Groenlandesi: inizia l’estate

Si tratta del secondo evento “record” in poco più di un mese. Stiamo parlando della velocità a cui si sciolgono i ghiacci Groenlandesi, un valore costantemente monitorato dal centro meteorologico danese e riportato nella figura sottostante.

Estensione della zona di fusione dei ghiacci Groenlandesi

La curva blu mostra la percentuale di area che viene persa dai ghiacci Groenlandesi ogni anno, mentre l’area ombreggiata quantifica la variabilità di anno in anno. I dati relativi al 2016 sono rappresentati dalla linea rossa che, come è facile individuare, mostra due picchi di scioglimento in poco più di un mese: il primo, già commentato su queste pagine, ad Aprile ed il secondo pochi giorni fa. Il fatto che questi due eventi siano ben lontani dalla media (linea blu tratteggiata) non deve sorprendere, giacché tale valore, per definizione, elimina la variabilità intrinseca del sistema e gli estremi.

Tuttavia, occorre sottolineare come, per la seconda volta, tale scioglimento sia stato condizionato da un’anomala circolazione atmosferica che ha convogliato nuovamente aria calda dall’Atlantico meridionale, sfruttando l’estensione di una vasta area di alta pressione nei pressi della Groenlandia. Nell’immagine sottostante sono ben evidenti i venti con direttrice meridionale e le anomalie positive di temperatura proprio a ridosso di questa isola.

Venti e anomalie della temperatura a 2 metri previste dal 13 al 17 maggio

Bisogna inoltre considerare come la stagione invernale ormai giunta al termine sia passata decisamente sotto tono per quanto riguarda la banchisa artica. La copertura totale è stata non solo inferiore alla media, ma anche ben al di sotto degli estremi negativi calcolati su un periodo di oltre 20 anni. Rimane da chiedersi se la parte rimanente del 2016 continuerà questo trend e, in questo caso, se scenderà sotto ai record negativi misurati nel 2012 (linea rossa).